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Elezioni, si "spacca" il centrosinistra: Cambiamo Messina dal basso pronto a correre da solo

La rottura sul nome di Franco De Domenico che secondo CMdb e MessinAccomuna sarebbe stato "imposto". Movimento pronto a tirarsi fuori e lanciare Renato Accorinti

Centrosinistra alle prese con una spaccatura forse insanabile e Il motivo va ricercato sempre nella scelta del candidato sindaco. A far saltare il banco è Cambiamo Messina dal Basso mai come adesso vicina ad abbondonare la coalizione. Il gruppo degli "accorintiani", insieme a MessinAccomuna,  non ha infatti gradito la scelta del Pd di proporre il nome del segretario cittadino Franco De Domenico. Un profilo che a detta di Ialacqua e soci sarebbe stato addirittura imposto. Così si legge nel comunicato stampa del movimento che adesso rilancia deciso sul nome dello stesso Renato Accorinti.

"Abbiamo fatto il nome di Accorinti in forza dei risultati ottenuti nei cinque anni di sindacatura ma abbiamo sempre avanzato più proposte di candidature nel nome dell'unità.
Oggi scriviamo pubblicamente per la prima volta per  sgomberare il campo da illazioni e parziali ricostruzioni del percorso della costruenda coalizione di centrosinistra al cui avvio abbiamo dato un decisivo contributo. Per pervenire ad una decisione condivisa sul nome del candidato/a a sindaco abbiamo proposto anche al tavolo di ieri il metodo del consenso. Ci siamo invece ritrovate/i in una riunione in cui il candidato a sindaco non ci è stato proposto ma imposto: un metodo per noi inaccettabile e che non rispetta, a nostro giudizio, il senso più profondo del fare  politica. Non sappiamo se e quali siano i margini per recuperare l'unità della coalizione per la quale ci siamo spesi nei mesi passati e ancora in queste settimane. Valuteremo oggi in assemblea CMdB e nei prossimi giorni i passi da compiere nell'interesse della città".

Da qui il probabile abbandono, su cui la decisione finale ci sarà dopo il confronto interno in programma entro la serata.  Il divorzio dovrebbe essere ormai certo visto che su De Domenico sembra ormai non esserci più alcuna intenzione di smuoversi, seppure sino allo scorso week end il nome di Alessandro Russo era uno di quelli che potevano mettere d’accordo tutti. Così, invece, in casa Dem c’è la preoccupazione che Cmdb possa aprire quella fronda di piccoli partiti e movimenti che potrebbero costare anche solo quel 3% che rischia di diventare fondamentale per la corsa al ballottaggio. Alla luce di ciò, c’è da capire cosa fare il Pd dopo che Cmdb presenterà al prossimo tavolo di coalizione il nome di Renato Accorinti.

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