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Pezzi di memoria di un tempo perduto, quei borghi fantasma del Messinese che non tutti conoscono

Luoghi carichi di fascino avvolti da un alone di mistero. Scopriamo i più suggestivi

Luoghi avvolti da un alone mistero, paesi in cui il tempo sembra essersi fermato e che restano lì silenziosi, abbandonati a se stessi. Oggi parliamo dei borghi fantasma, realtà spettrali di cui è piena l’Italia e anche la Sicilia. Ma quali sono i borghi fantasma del Messinese? Forse non tutti sanno che la nostra provincia abbonda di paesi abbandonati pezzi di una memoria storica che rischia di essere dimenticata.

Partiamo da uno dei più conosciuti: Massa San Nicola, piccolo comune il cui nome deriva da Masseria che faceva parte delle 4 Masse messinesi: Massa Santa Lucia, Massa San Giovanni, Massa San Giorgio. Un’aria spettrale attraversa le casette e i vicoli stretti di quel paese che ha cominciato a spopolasi a partire dal secondo dopoguerra complici l’emigrazioni verso l’America e il traferimento in altre zone della città di Messina.

Suggestivo e misterioso anche il  Borgo Pantano nel comune di Rometta le cui origini risalirebbero al 1296, famoso per  il  monastero delle Suore Latine della Diocesi di Messina celebrte per la coltivazione delle piante officinali. Ci sono anche i Villaggi Schisina. Si tratta di sette villaggi costruiti dalla Regione Sicilia: Schisina, Borgo San Giovanni, Bucceri-Monastero, Pietra Pizzuta, Malfìtana, Piano Torre, Morfia all'interno del comune di Francavilla di Sicilia, assegnati inizialmente ai contadini con annessi territori furono abbandonati  perché senza luce, troppo piccoli, faceva caldo d’estate e freddo d’inverno e inoltre si allagavano con le piogge. Da annoverare anche Bazzina Alta nell’isola di Alicudi un gruppo di case situate nella zona orientale dell’isola. A Filicudi ad essere abbandonato invece Zucco Grande.

 La rovina  regna sovrana anche nel borgo rurale Giuliano a San Teodoro costruito nel 1938. Stessa sorte per borgo Milè a Galati Mamertino,  resti di abitazioni inghiottite  dalla vegetazionie ,un vecchio mulino, è quello che resta del paese abitato fino al 1951. A  Fondachelli Fantina c’è invece la frazione Rajù, a spazzare via questo borgo l’alluvione del  31 dicembre del 1972. Ad essere abbandonata anche Gioiosa Guardia sul monte Meliuso, lasciata dagli abitanti dopo il terribile terremoto del  1783. Emigrazione di massa anche a causa di un’invasione di cavallette.
 

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