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Bellezze del territorio

Quei gioielli del territorio chiamati Fari, i più suggestivi nel Messinese

Ecco quali scelgono gli utenti di Trip Advisor

Sono le sentinelle della notte e sono punti di riferimento per imbarcazioni e marinai. Si tratta dei fari,quei gioielli del territorio in cui terra e mare si incontrano. La Sicilia può essere definita l’isola dei Fari,  ma quali sono i più suggestivi nel Messinese? Ecco quali scelgono gli utenti di Trip Advisor.

1.Faro di Capo Peloro. Primo posto per il Faro situato a pochi passi dalla spiaggia più bella d’Italia. Prima era posto dove sorge il complesso del Forte degli inglesi. Come si legge nel sito della Riserva Capo Pelor : “ Alla fine dell’800, rimasto solo in funzione di fortino, il faro venne sostituito da una lanterna un po’ più a sud che venne poi distrutta dal terremoto del 1908 e quindi riedificata più alta e moderna, le otto facciate acquisirono il colore bianco e nero che ammiriamo oggi”. Gli utenti consigliano di andarci a piedi : "Tre ore di comoda e piacevolissima passeggiata, tutta lungomare (e lungolago) vi porteranno proprio sotto il traliccio di punta, e potrete scegliere diverse trattorie invitanti dove deliziare il palato. Comodo rientro con il bus Shuttle".

2. Faro di Capo d’Orlando. Secondo posto per la costruzione risalente all’inizio del ‘900, da questo punto le Eolie si possono ammirare in tutta la loro bellezza, sito  molto apprezzato per la sua particolarità: "Finalmente a Capo d'Orlando, il Faro non si può  non notare dal lungomare poi il suo colore atipico, posizionato so un promontorio, merita qualche foto con il mare come sfondo e ancora " Bello e particolare. Qualche anno fa è stato ristrutturato ed è uno dei simboli di Capo D'Orlando inoltre "divide" il lungomare del paese con la scogliera di San Gregorio".

3. La Lanterna del Montorsoli. Si piazza al terzo posto. "La torre è ubicata nella Penisola di San Ranieri (zona falcata) è denominata la “Lanterna di San Raineri” (dal monaco eremita che, nel XII secolo, per voto ogni sera accendeva vari fuochi per avvisare i naviganti in transito) o “Lanterna del Montorsoli” (dallo scultore, allievo di Michelangelo, che la costruì, nella metà del XVI secolo in sostituzione di una precedente torre medievale, su commissione del Senato messinese). E’ a forma di quadrilatero e si sviluppa su tre piani con in cima la lanterna del faro. Le mura spesse, la presenza di ampie finestre (dove venivano collocati i cannoni) e l’ingresso sopraelevato testimoniano che la torre, oltre a svolgere la funzione di faro per i naviganti che dovevano entrare nel porto, aveva anche lo scopo militare di controllare lo Stretto e, in particolare, durante le invasioni dei saraceni", si legge nella dettagliata descrizione di un visitatore.

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