rotate-mobile
Attualità

"Duecento giorni di tempesta" per una prof in terra straniera, il nuovo romanzo della messinese Simona Moraci

La scuola in un quartiere a rischio criminalità e un tormentato triangolo amoroso. Terza creatura per la giornalista e insegnante in uscita il 31 marzo

Una sfida per Sonia insegnante che vive  "Duecento giorni di tempesta" nel cuore ma anche nella scuola.  A fotografare la voglia di riscatto di una donna in “terra straniera” e in fuga dal passato l’ultimo lavoro  della scrittrice messinese  Simona Moraci, nelle librerie e store on line dal 31 marzo. Terza creatura  in ordine di tempo della giornalista e insegnante pubblicata  da Marlin editore per la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano.  Sotto i riflettori le classi “esplosive”, per il livello disturbato e disfunzionale dei comportamenti degli alunni, il difficile rapporto con i ragazzi e anche a un complicato triangolo amoroso che coinvolge la protagonista con due suoi colleghi: Stefano e Andrea. Il romanzo  si incentra sulle traversie interiori e amorose del personaggio principale e sulla lotta dei professori per strappare i ragazzi al degrado, in una "tempesta" romanzesca che coinvolge e fa riflettere. 

“Un Sud scontroso e una scuola a rischio- commenta lo scrittore Vladimiro Bottone, che firma la quarta di copertina- due frontiere, due sfide, un corpo a corpo fra studenti difficili e un’insegnante al vertice di un triangolo amoroso carico di passioni e chiaroscuri come la scrittura dell’autrice. Al seguito della sua protagonista e io narrante, Simona Moraci ci trascina nel suo anno di scuola che diventerà anche una sorta di educazione sentimentale. Un’avventura che, per il lettore, si trasformerà in una lezione memorabile”.

 La trama

La violenza del quartiere è quella dei ragazzi e delle loro famiglie: i docenti sono soli ad affrontarla e convivono con la frustrazione di poter fare poco o nulla. Da parte sua, Sonia è una donna in cerca di sé stessa dopo la morte del figlio. Il primo giorno di scuola viene accolta con un’improvvisata “lapidazione” a base di bottigliette di plastica e a salvarla accorre Andrea, collega d’Arte dai modi rudi e dal fascino gitano, che porta con sé l’ombra di un passato legato alla criminalità. Nelle prime settimane, al di fuori di ogni parametro, i ragazzi testano il limite di Sonia tra rivolte e rabbia, banchi scagliati in aria e aggressioni. 

A portare conforto nella sua vita è il collega di Scienze Motorie, napoletano dal volto paterno, Giulio, e l’amica di sempre, Altea. Ma, ad accorrere in suo aiuto, c’è soprattutto Stefano, un uomo sfuggente che alterna silenzi e fughe. Sonia ne rimane immediatamente colpita, ma Stefano mostra nei suoi confronti un comportamento contraddittorio: corre in suo aiuto nei momenti di crisi, durante le risse in classe, e subito dopo tende a chiudersi in sé stesso, sicché i loro incontri si trasformano spesso in scontri, fughe e ritorni. 
Andrea invece riesce a stabilire una relazione con Sonia, fatta di passione e comprensione. Tuttavia, il suo temperamento aggressivo degenera in violenza quando Stefano decide di non scappare più da lei. Sarà la gravidanza della donna a rimettere tutto in gioco: Sonia, Stefano e Andrea troveranno la forza di andare avanti insieme?

L'autrice

Simona Moraci, nata a Messina nel 1975, giornalista professionista, dopo oltre vent’anni di carriera ha scelto di dedicarsi all’insegnamento. Ha pubblicato i romanzi “I Confini dell’anima” (1996) e “Giornalisti, e vissero per sempre precari e contenti” (2014), entrambi con Armando Siciliano Editore. Attualmente collabora con il quotidiano “La Gazzetta del Sud”, di cui è stata redattrice.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Duecento giorni di tempesta" per una prof in terra straniera, il nuovo romanzo della messinese Simona Moraci

MessinaToday è in caricamento