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L'anno degli Invisibili: Sos quarantena per le famiglie isolate dal Covid

Il vero problema resta la gestione della quotidianità. L'appello di Cristina Puglisi: " Servono nuovi volontari, più che per il cibo ci chiamano per l'acquisto di medicine o per portare fuori il cane"

Impennata di contagi, richieste di aiuto che aumentano e soprattutto tante famiglie in quarantena che non riescono  a gestire i problemi della quotidianità. E' questo il bilancio del 2021  per Gli Invisibili, organizzazione di volontariato presieduta da Cristina Puglisi Rossitto, che da anni opera in città con consegna della spesa e store solidale Benefit.

" Il Covid ha bloccato tutto e la situazione di quest'ultimo anno è peggiorata rispetto al 2020- dichiara la Puglisi-  con l'incremento dei contagi i dati sono sempre più allarmanti. In crescita le richieste di aiuto  e le nuove  vere vittime di questa nuova ondata non sono solo i contagiati  ma le famiglie che vivono con un positivo costrette a stare in quarantena e che devono affrontare  difficoltà di tipo logistico: come acquistare le medicine o portare fuori il cane". Da qui la nascita del gruppo Facebook S.O.S  quarantena, che mette insieme  una squadra di persone pronte a correre in aiuto di chi è bloccato in casa a causa della pandemia: "Sono volontari-prosegue- che provvedono  ai bisogni di natura  logistica delle famiglie anche di carattere burocratico". Sono tante le persone anziane o sole che una volta diventate positive non sono sanno a chi rivolgersi per seguire l'iter burocratico e c'è chi colto da Covid non ha neppure il tempo di capire cosa sta succedendo. "La storia più eclatante di quest'anno-racconta- è quella di un ragazzo, padre di una bimba di quattro anni circa  che dopo essere diventato vedovo ha preso il Covid ed è finito in terapia intensiva, lasciando a casa una bimba, un cane e un uccellino. Il giovane non aveva parenti e la bambina  dietro sua richiesta è stata affidata alla maestra, gli animali sono statai soccorsi  dai nostri volontari , dopo due giorni passati soli e chiusi in casa.  La solidarietà arriva prima di una burocrazia spesso surreale e con tempistiche assurde".

Con il boom  dei contagi però le famiglie in difficoltà cresono e i  volontari non bastano: " Abbiamo carenza di volontari- prosegue-  chiunque voglia dare una mano anche solo per portare fuori il cane di una famiglia  può contattare il nostro gruppo SOS quarantena e riceverà tutte le informazioni necessarie. Nell 'ultimo anno infatti  le richieste di aiuto hanno cambiato volto: "C'è meno richiesta di beni materiali , quello di cui hanno bisogno le persone è un sostegno per gestire la vita di tutti giorni che viene paralizzata dal Covid ". Pandemia che  quest'anno ha reso  più difficoltoso anche il Natale: " Non abbiamo potuto fare la consegna dei regali in piazza nè la consegna dei pacchi personalizzati, troppe le problematiche legate alla sicurezza e alla sanificazione". A complicare le cose anche una diminuzione di donazioni  rispetto agli anni precedenti: " Siamo riusciti a consegnare la spesa alle famiglie che seguiamo da anni, ma non abbiamo avuto prodotti in esubero da distribuire ad altre famiglie che ci erano state segnalate. Non abbiamo potuto lavorare a 360°".

Buone notizie invece per Benefit , che dopo le difficoltà  passate, gode di una propria sede e vive in autonomia grazie al progetto  Gimaco: " E' stata una ripresa parziale, da settembre non abbiamo potuto accettare donazioni  perchè abbiamo il deposito pieno, ma riusciamo a garantire  le consegne regolarmente". Ma quali sono i propositi per il 2022? " Noi contiamo di esserci- conclude Cristina Puglisi Rossitto - questo è l'importante. La situazione è talmente instabile che non possiamo fare previsioni. Il Covid non guarda in faccia nessuno  e quello che dovrebbe  prevalere nelle persone è maggiore empatia. Non sono pochi i casi di gente  che ci chiama perchè si sente sole o esclusa ma noi siamo una rete operativa  e sicuramente manca una catena di ascolto. Dovremmo cercare di non fare agli altri quello che non vorremmo ricevere noi, perchè un giorno gli altri potremmo essere noi.   Viviamo di quello che abbiamo oggi e il nostro obiettivo è di lavorare sempre  affichè la mobilitazione dei donatori conitinui".

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