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“Stromboli, Diario di un’eruzione”, quella terribile nube ardente del 2019

A tu per tu con Gianluca Giuffrè che nel suo libro racconta l'esperienza vissuta in prima persona durante le esplosioni parossistiche avvenute il tre luglio ed il ventotto agosto dello scorso anno

“Siamo vivi per miracolo”. Con queste parole il giovane ginostrese, scrittore e giornalista  Gianluca Giuffrè  ricorda le due violente esplosioni parossistiche dello Stromboli avvenute il tre luglio ed il ventotto agosto 2019  che racconta nel suo ultimo libro “Stromboli, Diario di un’eruzione”.

“Da abitante e da giornalista ho vissuto in prima personale le vicende legate allo Stromboli  – racconta Giuffrè- anche se con l’eruzione dell’anno scorso  ce la siamo vista brutta, perché l’esplosione del tre luglio si può paragonare a quella del 1930. Se la nube ardente avesse preso i villaggi saremmo morti tutti carbonizzati. L’eruzione del ventotto agosto invece non ha prodotto nulla di che solo sabbia”.

Ma come nasce quest’opera di 128 pagine edita dalla casa editrice milazzese e corredata da un centinaio di foto che rendono l’idea di quello che è accaduto? “I miei nonni mi raccontavano spesso dell’esplosione del 1930 –precisa l’autore- della mia esperienza ho voluto lasciare una testimonianza scritta, una memoria soprattutto per gli abitanti che tendono a dimenticare”.

Esplosione Ginostra Stromboli 2019

Ma cosa resta di un evento così traumatico? “Da abitante mi sono trovato sempre in mezzo alla tempesta, ho vissuto anche lo tsunami del 2002, ma quel 3 luglio è stato diverso . Alle 16,45 era tutto buio a causa dei gas e della cenere  e per un attimo ho dato per scontato che fosse finita. In quel momento ero bloccato nel mio negozio  con alcuni turisti. Il mio pensiero è andato a mia moglie e ai miei figli che invece erano a casa. Poi la nube è finalmente finita e sono scappato dalla mia famiglia, per poi dare una mano per le evacuazioni.”

Il libro  può essere considerato un seguito di quello precedente “Stromboli il mio vulcano”: “Nel libro del 2019 ho documentato la storia del vulcano fin dalle origini e ripercorso le esplosioni dal 1558 fino al 2019 prima delle eruzioni  che racconto adesso. Mi mancava il pezzo più importante e ho voluto completare il percorso”.

Che cosa si prova a convivere ogni giorno con un vulcano attivo? “Noi siamo abituati alle attività del vulcano, anche la settimana scorsa siamo stati svegliati da due forti boati - conclude Giuffrè- abbiamo avuto un attimo di paura perché erano le 5 del mattino, poi uscendo fuori ci siamo resi conto che non era successo niente. Queste attività sono normali ogni 5 o 6 anni. In realtà i boati sono stati solo dieci volte più forti rispetto alla norma, ma niente rispetto a quelli del 2019 che sono stati 150 volte superiori rispetto alla normalità”.
 

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