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Cronaca

L'Anac scioglie le riserve: regolare la nomina del liquidatore Pietro Picciolo

L'ente anticorruzione si è pronunciato su due incarichi conferiti al professionista in Atm e Innovabic dall'ex amministrazione. La sua posizione sotto la lente d'ingrandimento dei deputati Fava e Timbro

Nessuna inconferibilità riguardo la nomina di Pietro Picciolo come liquidatore in Atm e Innovabic. Lo ha messo nero su bianco l'Anac con la delibera dello scorso 18 maggio, rispondendo di fatto alle richieste di chiarimenti formulate a breve distanza dal presidente della commissione regionale Antimafia Claudio Fava e del deputato nazionale Maria Flavia Timbro. Fu chiesta un'ispezione per verificare un'eventuale danno erariale.

L'ente anticorruzione ha escluso qualsiasi violazione di legge da parte dell'amministrazione De Luca che aveva conferito i due incarichi al professionista, già liquidatore di Messinambiente Spa. Anac dopo una approfondita istruttoria, ha correttamente rilevato che la fase liquidatoria della Messinambiente durò meno di un mese, essendo intervenuto il fallimento; che la Innovabic a sua volta venne dichiarata fallita e che i poteri di Picciolo, con riferimento alla liquidazione dell’Atm, in quanto componente del collegio di liquidazione ed essendo limitati alla gestione ordinaria, alla definizione degli affari pendenti, alla riscossione dei crediti e degli atti conservativi necessari alla alienazione dei beni soggetti a facile deperimento, confermavano “l’assenza di poteri gestori diretti, apparendo le funzioni svolte dalla commissione de qua (il collegio di liquidazione, n.d.t.) come meramente esecutive e operative rispetto alle determinazioni assunte direttamente dal consiglio comunale”.

Ad esprimere soddisfazione è lo stesso ex sindaco Cateno De Luca. "Non possiamo non rilevare come, ancora una volta, a fronte di una azione amministrativa che ha coraggiosamente preso in mano situazioni che si trascinavano da anni, e che avevano esposto il Comune di Messina ad un indebitamento fuori da ogni controllo, invece di plaudire all’azione di risanamento economico ed morale, si sia cercato di fermare De Luca e la sua amministrazione con il vecchio sistema delle delazioni e delle segnalazioni. Ma, ricorrendo ad una nota citazione letteraria, esiste un Giudice a Berlino e questa volta il Giudice è stata l’ANAC, che ha confermato la buona azione amministrativa del Sindaco De Luca e della sua Giunta".

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