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Cronaca

Assembramenti per il 25 aprile, De Luca annuncia l'ordinanza: “Per il primo maggio non uscirete di casa”

Piazze e spiagge affollate ma sotto la lente del sindaco c'è anche la situazione delle scuole. “Troppi focolai, ci sono anche cento positivi dopo il contagio di un insegnante che non ha detto di avere contratto il virus”

Primo anticipo d’estate con piazze e spiagge affollate. I luoghi simbolo della città meta di tanti messinesi che hanno approfittato della giornata di festa e di sole per uscire di casa. Gettonatissimi come sempre passeggiata a mare e Pilone. Le tante restrizioni degli ultimi mesi hanno lasciato spazio ad una ritrovata libertà in attesa anche delle imminenti riaperture previste dal governo.

Ma restano aperti tanti punti interrogativi che si fanno spazio tra le preoccupazioni di una possibile nuova ondata e la voglia di tornare alla normalità.

Tante le segnalazioni arrivate al Comune – come ha detto il sindaco di Messina Cateno De Luca -  soprattutto a Torre Faro. De Luca ha espresso perplessità anche sul piano vaccinale tornando sulla questione assembramenti anche sull’Hub in Fiera dopo che ieri ha postato una immagine delle presenze numerose facendo appello “alla testa pensante” per una migliore organizzazione.

Attenzione puntata anche sugli altri assembramenti in città. “Si rischia di bruciare tutto ciò che si è fatto”, ha detto De Luca. “Pensate a tutti gli imprenditori che aspettano di riaprire prima di ballare senza mascherine sulla spiaggia. Capisco che vi sentite vessati, ma visto che non si riesce a trovare un punto di equilibrio e non si apprezza il fatto che non ho fatto ordinanze restrittive, l’1 maggio sarò costretto a fare ordinanza in cui vieto anche di uscire da casa”.

Preoccupazione anche nelle scuole. Secondo il sindaco ci sarebbero diversi focolai in questi giorni. De Luca, che ha precisato di non essere favorevole all'aperture delle scuole, ha detto anche ci sarebbero cento positivi dopo il contagio di un insegnante che non avrebbe detto di avere contratto il virus.

Sugli assembramenti anche a Torre Faro mette in guardia anche il Comitato Messina Nord.

“È giusto ripartire, uscire e ritornare alla normalità – si legge in una nota - Da un'anno viviamo tra cambi colori chiusure totali e parziali, ma tutte le restrizioni sono state fatte per evitare la diffusione del covid. Un virus che non ha risparmiato nessuno, paralizzando l'economia e le persone. È giusto riaprire tutto e giusto ripartire per ritornare la normalità. Ma a che prezzo? Fin ora stiamo pagando un conto abbastanza salato quindi riapriamo bar, palestre, ristoranti sia a pranzo che a cena, torniamo alle nostre vite, facciamo ripartire l'economia ma dobbiamo metterci in testa di rispettare le regole. Togliamo il coprifuoco, facciamo lavorare le attività con posti dimezzati ma per funzionare tutto dobbiamo aver il rispetto delle regole, pochissime regole distanziamento e mascherina. Evitiamo che scene come queste di oggi vissute a Torre faro e in altri punti di Messina si ripetano - continua la nota -  Oggi al Pilone oltre mille persone pochi avevano la mascherina indossata correttamente e il buon 99% non rispettava il distanziamento di 1 Mt. Non piangete se poi per il 1° di maggio arrivano le ordinanze sindacali come quelle di Pasqua e Pasquetta ma evidentemente per la maggior parte delle persone bisogna utilizzare il pugno duro.  In questo periodo la normalità bisogna sudarla... Poi se non volete tornare alla normalità... Continuate così...  - conclude il Comitato - cu campa.. campa e cu morì.. morì”.

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