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Cronaca

Mette all'asta un rene per risarcire il procuratore De Lucia

L'iniziativa dall’ex sindaco di Racalmuto Salvatore Petrotto per una serie di articoli apparsi sul suo blog, in relazione al caso Montante e Antoci

Prima aveva lanciato una colletta da cinquantamila euro, ora mette all’asta direttamente un rene. E’ l’iniziativa lanciata dall’ex sindaco di Racalmuto Salvatore Petrotto, per pagare i danni morali all’ormai ex procuratore di Messina, Maurizio De Lucia, che lo ha citato in sede civile. 

La singolare iniziativa, è stata ribadita a margine dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi con l’ex presidente del Csm Luca Palamara e il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie per la presentazione del libro 'Lobby & Logge'. 

Petrotto, autore di un libro- inchiesta sul Sistema Montante, una rete sotterranea di potere smascherata dalla Procura di Caltanissetta che ha determinato la condanna per l’ex numero uno di Confindustria Sicilia, è stato citato a giudizio dall’ormai ex procuratore di Messina Maurizio De Lucia pronto a rivestire lo stesso incarico a Palermo, che si è sentito leso da una serie di articoli apparsi sul blog Italyflash curato da Petrotto, in relazione al Caso Montante. 

Secondo Petrotto, le frequentazioni del procuratore capo di Messina con Antonello Montante non sarebbero stati episodici: agli atti dell’inchiesta di Caltanissetta sono documentati, denuncia Petrotto, ventiquattro incontri e un sms inviato dall’ex componente la Dda Maurizio De Lucia, a Montante, tre giorni dopo che questi ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa, nel quale, rileva ancora l’ex sindaco, “il procuratore manifesta all’indagato la sua solidarietà e lo invita a tenere duro”. A fronte di tutto questo, secondo Petrotto, “poco importa se la procura di Perugia ha archiviato l’indagine a carico del procuratore”.

Petrotto è citato anche  per avere sollevato qualche dubbio su alcune richieste di archiviazione legate all’attentato all’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, che presenta ancora molti lati oscuri così come documentato dalla commissione regionale antimafia.

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