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Cronaca

Parcheggi gratis, i sindacati attaccano il Comune: "Ristoro pagato sulla pelle dei lavoratori delle Ztl"

Il comunicato unitario di Cgil, Cisl, Uiltrasporti, Cisal, Ugl e Orsa a 24 ore dal tavolo con Atm. Ai 64 dipendenti che si occupano delle "strisce blu" è stata sospesa l'integrazione tariffaria. "Decurtato del 40% il loro salario"

Continua a tenere banco la decisione del Comune di prorogare la gratuità dei parcheggi in Ztl fino al 30 giugno. Una manovra fatta per garantire ristoro a cittadini e commercianti durante la pandemia, ma che di fatto incentiva all'uso dei mezzi privati e penalizza i lavoratori Atm impiegati proprio nel settore "strisce blu". I sindacati, in un comunicato unitario dopo l'incontro di ieri con l'azienda trasporti, denunciano infatti il danno subito dai 64 dipendenti a cui Palazzo Zanca ha sospeso l'integrazione tariffaria. Per loro, come spiegato da Cgil, Cisl, Uiltrasporti, Cisal, Ugl e Orsa, si è materializzata una decurtazione del 40% dello stipendio con un ammanco in busta paga di 600 euro.

"Al danno - precisano le sei sigle sindacali - si aggiunge la beffa dell’esclusione dal premio di produzione per questi lavoratori, da mesi estromessi dal ciclo produttivo non certo per demerito ne per loro volontà . Oggi 64 dipendenti di Atm e le loro famiglie stanno pagando gli esiti di una delibera errata nei contenuti e nelle finalità che nel concreto non serve a nessuno e contribuisce alla deregulation del parcheggio selvaggio. Insistere nella conferma della delibera n° 231 è sbagliato perché nella fase in cui la Sicilia si appresta a rientrare in zona gialla, in linea con i programmi del Governo nazionale tesi alla graduale riapertura di tutte le attività produttive per un controllato rientro alla normalità, appare anacronistico che solo nella città di Messina si continui a disincentivare l’utilizzo del mezzo pubblico come avveniva nella fase più critica del lock down".

"La sospensione del pagamento dei parcheggi nelle strisce blu - si legge nella nota unitaria -  non corrisponde a una forma di ristoro tangibile per i commercianti e non risolve i problemi economici dei cittadini afflitti dalla disoccupazione conseguente all’emergenza epidemiologica. Di contro penalizza fortemente i lavoratori di ATM S.p.A. posti in cassa integrazione, a spese dell'Inps, anch’essi cittadini messinesi meritevoli di attenzione e tutele da parte dell’amministrazione comunale".

"Il Segretario Generale del comune di Messina che si preoccupa di un presunto 'danno erariale'per i 43.000 euro destinati all’integrazione dei salari, dovrebbe segnalare anche il danno erariale per il mancato incasso conseguente all’immotivata chiusura dell’attività produttiva. La delibera n°231 inizialmente prevedeva un importo di 166.000 euro mensili come ristoro per Atm S.p.A., ove erano compresi i 43.000 euro per l’integrazione dei salari, successivamente tale ristoro è stato diminuito a 123.000 euro per l’eliminazione dell’integrazione agli ammortizzatori sociali che, secondo il segretario generale del Comune di Messina, potrebbe innescare il sospetto di danno erariale. In buona sostanza ci si preoccupa di dare ristoro ad Atm S.p.A. per il blocco dell’attività produttiva, si pensa al presunto ristoro per i commercianti ma alle 64 famiglie dei dipendenti Atm con stipendio dimezzato per oltre 6 mesi non ci pensa nessuno. Sia ben chiaro , i lavoratori Atm vogliono lavorare e non cercano sussidi , il fronte sindacale unitario rivendica l’immediato ripristino della sosta a pagamento e il rientro dei lavoratori nel ciclo produttivo, in linea con i programmi del governo nazionale tesi al cauto rientro alla normalità. In caso di conferma della delibera n°231, che non serve a nessuno, visto il diniego dell’amministrazione comunale, dovrà essere impegno di Atm S.p.A. provvedere all’integrazione dei salari, anche sulla scorta dei ristori riconosciuti all’Azienda dal Comune di Messina e sul risparmio in bilancio per l’esclusione di 64 lavoratori dal premio di produzione.

Cgil, Cisl, Uiltrasporti, Cisal, Ugl e Orsa hanno già avanzato richiesta di confronto con le commissioni consiliari pertinenti, se persiste l’inspiegabile interesse a mantenere chiusa un’attività remunerativa nella fase in cui l’intera nazione si appresta a riattivare il ciclo produttivo, anche sulla scorta dei riscontri confortanti del piano vaccinale, l’Amministrazione Comunale si assuma l’onere dei costi senza penalizzare i salari dei lavoratori Atm.

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