Lotta all'illegalità in uffici sempre più vuoti, il procuratore D'Amato: "Facciamo appello a Csm e ministro della giustizia"

La lotta all’illegalità in uffici sempre più vuoti dove si paga lo scotto delle carenze d’organico.

Lo ha messo in evidenza Antonio D'Amato il nuovo procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Messina stamani in conferenza stampa per i sei arresti dell’inchiesta per truffa sui bonus edilizi. 

Truffa dei bonus edilizi, i nomi degli arrestati

Una operazione che ha portato anche al sequestro di 37 milioni. Un sistema fraudolento progettato per lucrare sui vantaggi fiscali derivanti dal decreto Legge 34 del 2020, noto come decreto "Rilancio" che ha impegnato la procura e la Guardia di finanza in una articolata indagine.

I dettagli dell’indagine sono stati spiegati dalla dottoressa Rosa Raffa, procuratore vicario, a cui D’Amato ha voluto esprimere il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dalla Procura prima che lui arrivasse. Apprezzamenti anche per la Guardia di Finanza che ha eseguito le indagini per le quali si sono rilevate “determinanti anche le intercettazioni telefoniche che rappresentano ancora uno strumento straordinario per la conduzione delle indagini”.

D’Amato ha messo in evidenza anche la scopertura di magistrati di oltre il venti per cento. “Siamo 23, compresi la dirigenza – ha spiegato D’Amato - ma mancano cinque sostituti procuratori e questo sarà uno dei numerosi di altri processi che dovremmo andare a fare e verificare davanti a un giudice terzo e imparziale con un pubblico ministero che dovrà scendere in udienza. Questo dobbiamo rappresentarlo perché poi sicuramente ci rivolgiamo al Consiglio superiore della magistratura e al ministro della giustizia, ciascuno per le parti di rispettiva competenza, affinché questo vuoto venga colmato in tempi ragionevoli”.