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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Consorzio autostrade, riparte il concorso “parentopoli” ma finisce in commissione antimafia

Oggi si svolgeranno le prove orali del concorso per istruttore amministrativo. Il Cas aveva deciso di revocare tutti i bandi in itinere ma una sentenza del Tar ha dato ragione al ricorso di alcuni aspiranti. Sla Cisal: "Occorre fermare una delle più gravi illegittimità ed ingiustizia della storia dell'Ente".

Erano stati bollati con l’appellativo dei concorsi “parentopoli” e per questo bloccati dopo la verifica di diverse anomalie dallo stesso consorzio autostrade siciliane che li aveva banditi. Ora però ripartono di nuovo tutte le procedure. 

Tanto rumore per nulla dunque dopo l’annullamento dei concorsi da parte del consiglio di amministrazione del Cas che aveva deciso di revocare tutti i bandi in itinere, tranne quelli riguardanti le categorie speciali e gli esattori.

Oggi si svolgeranno le prove orali del concorso per istruttore amministrativo. Gli altri a seguire. Eppure dalle verifiche effettuate  era risultato che tra le istanze dei candidati pervenute per i diversi profili, erano stati ammessi alle prove scritte venti candidati con contiguità parentale col personale dipendente in servizio o in quiescenza dell'Ente, oltre a 2 candidati che risultano essere dipendenti di aziende che operano in appalto con il Consorzio autostrade e ulteriori due candidati, che avevano incarico di supporto al Rup per il Cas.

All’azzeramento del concorso però si erano opposti alcuni aspiranti con un ricorso al Tar che ha dato loro ragione. In sintesi: la presenza di parenti dei dipendenti nelle selezioni per nuove figure al Cas non corrisponde obbligatoriamente a una irregolarità.

Il tribunale amministrativo regionale, con presidente II sezione Daniele Burzichelli, ha anche sottolineato che la direttiva con la quale il Consiglio ha imposto al direttore generale di valutare ed eventualmente sospendere le procedure di concorso travalica i poteri del consiglio stesso. 

Toccava dunque al Consorzio stabilire le mosse successive e l’Ente ha dunque deciso di soccombere e riavviare le procedure.

Non ci sta però lo Sla Cisal, il sindacato che aveva segnalato le anomalie e che ora ha scritto alla commissione antimafia contestando la decisione del Cas di non impugnare la sentenza del Tar di Catania. “In tante, troppe altre occasioni, il Cas, anche di fronte prevedibili soccombenze, arriva sempre in ultimo grado di giudizio. Stavolta ha deciso guarda caso diversamente, non appellando”, spiega Graziella Franchina, responsabile di Sla Cisal.

Franchina chiede alla Commissione antimafia regionale di porre in essere tutti i provvedimenti di competenza per evitare “una delle più gravi illegittimità ed ingiustizia preoccupante della storia del Consorzio autostrade siciliane il quale, seppure  sottoposto a vigilanza e controllo regionale abusa del proprio potere per sottrarsi a tali controlli adottando semplici decreti del dirigente generale rendendoli direttamente esecutivi. Il tutto sotto il silente comportamento dei vertici consortili e regionali. Resto a disposizione – conclude – per eventuali integrazioni e audizioni sperando di poter ripristinare al più presto la dovuta serenità nel corretto ed equo operato del Consorzio autostrade siciliane”.

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