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Cronaca

De Luca dopo lo stop del governo: "Sospendo la banca dati e chiedo a Musumeci di adottarla in tutta la Sicilia"

Il sindaco ha sospeso l'ordinanza attaccando con un memoriale la decisione del consiglio dei ministri. "Se non fossimo in emergenza sarei andato avanti fino alla decadenza". Le disparità di trattamento rispetto a Sardegna e Capri

Non si è fatta attendere la contromossa del sindaco De Luca alla bocciatura della sua ordinanza sull'attraversamento dello Stretto decretata dal consiglio dei ministri. 

Il primo cittadino ha infatti chiesto al governatore Nello Musumeci di adottare l'ormai famosa banca dati per il controllo degli arrivi in tutta la Sicilia. "Con un colpo di penna - ha detto il sindaco in diretta Facebook - Musumeci può introdurre il sistema su scala regionale e dare finalmente le garanzie ai siciliani. Io intanto sospendo tutto e auspico il suo intervento".

De Luca ha contestato con una memoria difensiva il no del consiglio dei ministri che nelle prossime ore sarà certificato in gazzetta ufficiale dopo il visto della presidenza della repubblica. 

Il sindaco è andato in scena con una mascherina tricolore al volto, ironicamente battezzata "bavaglio di Stato". Carte alla mano, ha replicato alle osservazioni espresse dal Consiglio di Stato, sottolineando una diversità di giudizi rispetto ad altre ordinanze promulgate e tutt'ora in vigore in altri comuni e regioni d'Italia.

I casi Sardegna e Capri

"La Regione Sardegna - ha spiegato De Luca - ha emesso un'ordinanza secondo la quale tutti i soggetti che intendono raggiungere o lasciare l'isola sono tenuti a presentare richiesta di autorizzazione almeno 48 ore prima per via telematica. La risposta delle autorità arriva in 12 ore decidendo chi può entrare o chi no".

De Luca cita poi quanto accaduto a Capri dove il primo cittadino ha vietato l'ingresso per motivazioni non ricondubiili a lavoro, salute o comprovate urgenze. L'ordinanza prevede addirittura l'obbligo di lasciare l'isola a proprie spese per chi non è in regola con i documenti.  

"La mia ordinanza è stata bloccata anche perché limitava il diritto alla circolazione, mentre altrove è consentito buttare fuori chi non è in regola. Musumeci adotti lo stesso modello della Sardegna che nessuno dal governo ha contestato. Io non ho imposto nulla di nuovo rispetto a quanto già previsto dalle leggi statali e regionali, ma qualcuno vuole ammazzarmi politicamente".

"Se la situazione non fosse critica andrei avanti fino alla decadenza"

De Luca non ci sta e ha più volte ribadito la sua volontà di reagire davanti a quello che lui definisce "sfoggio di potere da parte del governo". "Se non ci fosse l'emergenza avrei deciso di andare avanti nonostante l'alt di governo e presidente della Repubblica. Sarei andato incontro alla sospensione o alla decadenza da sindaco, diventando al contempo vittima dello Stato. Qualcuno si attende che lo faccia, ma i miei colpi di testa hanno sempre una ragione concreta dietro. Me la faranno pagare, ma ciò non mi frena dalla voglia di reagire alle ingiustizie".

Il sindaco ha poi sottolineato la velocità con cui l'iter che ha portato all'annullamento della sua ordinanza è stato portato a termine. "Solitamente passano mesi per avere il parere del consiglio di Stato, ma in questo tutto si è concluso in sei ore. Non mi è stata concessa neanche la possibilità di presentare una memoria difensiva secondo i tempi canonici previsti dall'ordinamento, cosa che ho comunque fatto stanotte pur non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale".

L'articolo "borbonico" 

Secondo De Luca l'annullamento dell'ordinanza sull'attraversamento dello Stretto si è basato su un articolo del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali ormai datato. "L'articolo 138 cui fa riferimento il parere del consiglio di Stato è di stampo borbonico e va in conflitto con la riforma costituzionale del 2001 che mette sullo stesso piano Comuni, Regioni e governo. I divieti a me contestati sono gli stessi previsti dal governo anche in merito all'obbligo di fornire informazioni o motivare uno spostamento da un territorio all'altro. L'autocertificazione stabilita dai dpcm prevede l'obbligo di inserire tali informazioni, così come un'ordinanza regionale che impone ai vettori di trasporto di acquisire i dati relativi a identità e destinazione dei viaggiatori".

L'ultimo giorno di monitoraggio sullo Stretto

Intanto ieri la banca dati ha registrato 635 persone sbarcate a Messina. Di questi 568 erano pendolari, 67 invece viaggiatori diretti in 34 comuni della Sicilia. Otto di loro hanno inoltre compilato la registrazione direttamente dopo essere scesi dal traghetto, con l'ausilio delle forze dell'ordine.

"Musumeci ci ascolti - ha ribadito De Luca - questo sistema permette di avere dati aggiornati e importantissimi, va esteso a tutte le porte d'ingresso della Sicilia. Lo faccia mentre attendiamo che anche a Messina arrivi parte delle mascherine donate dalla Cina, vista l'ordinanza regionale che obbliga tutti ad indossarle".

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