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Cronaca

Don Orione, scaduto il protocollo fra Comune e Cooperativa Faro: a rischio 90 posti di lavoro

L'amministrazione durante una commissione il 25 febbraio aveva rassicurato i lavoratori storici scongiurando l'ipotesi di affidare il servizio alla Messina Social City. Ma una pec inviata al fotofinish ha smentito la decisione. "L'allontanamento delle figure che per molti anni li hanno accuditi li renderebbe orfani una seconda volta" serve la società

Dal prossimo 1 aprile, scaduto il protocollo fra Asp, Comune e Don orione, il servizio nella struttura che si occupa della riabilitazione dei disabili gravi non sarà più gestito dai lavoratori storici della Cooperativa Faro '85. A comunicare la decisione è stato il comune di Messna tramite una pec inviata oggi all'istituto.

Una decisione che è piombata sui lavoratori della Faro da un momento all'altro, nonostante le rassicurazioni ottenute lo scorso 25 febbraio a seguito di una seduta di commissione con l'amministrazione comunale. Con il passaggio del servizio ai lavoratori della Social City verrà sostituito il personale che da circa un trentennio assiste amorevolmente i disabili ricoverati. 

In gioco ci sono 55 posti di lavoro ma non soltanto. "Per gli ospiti l'allontanamento delle figure che per molti anni li hanno accuditi rappresenterebbe per gli stessi un'occasione per dientare orfani una seconda volta", spiega la cooperativa che ha già pronte le lettere di licenziamento per il personale. 

A raccogliere la rabbia dei lavoratori la Cgil, la Cisl e la Uil che chiedono subito un incontro all'Asp. "Senza alcun preavviso, se non di appena due giorni. Senza alcun rispetto per lavoratori storici che, in trent’anni, hanno sempre fatto il loro dovere e che adesso sono nel panico, con un grande timore per il loro futuro", scrivono i segretari generali Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi. 

"Contestiamo tutto – sostengono i rappresentanti sindacali – dalla decisione di non continuare il servizio alle modalità di comunicazione della interruzione del protocollo d’intesa avvenuta questa mattina, due giorni prima della scadenza con una lettera consegnata alle nostre Rsu". 

Il Comune ha informato che da aprile subentreranno i lavoratori della Messina Social City per la parte assistenziale, mentre per la parte sanitaria se ne farà carico l’Asp di Messina. "Si crea – spiegano ancora i sindacati – una gravissima crisi occupazionale e sociale per almeno una novantina di lavoratori che, anche in periodo di emergenza Covid della struttura, hanno lavorato al massimo e con grandi sacrifici personali e familiari, isolandosi all’interno del Don Orione, per non interrompere le terapie e l’assistenza ai disabili ed agli anziani". 

Trattandosi, inoltre, di disabili gravissimi serve personale che abbia la giusta formazione e preparazione. Per questa sera intanto è stata indetta una prima assemblea lavoratori Don Orione. 

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