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Chiusura dell'hotspot di Bisconte, firmata l'ordinanza del sindaco

Il primo cittadino nel pomeriggio ha siglato l'atto con cui dà cinque giorni di tempo per il rispetto del provvedimento. L'opinione di Saro Visicaro del partito Radicale sulla vicenda

Firmata l'ordinanza del sindaco Cateno De Luca per la chiusura dell'Hotspot per migranti a Bisconte. "Ieri sera - scrive De Luca - abbiano inviato lo schema di ordinanza sindacale alla Prefettura per come previsto dal Testo unico Enti Locali e in nottata abbiano ricevuto una nota che ha comunicato che “si fa riserva di esaminarne il contenuto ai fini della conformità ai presupposti normativi di cui all’art. 54 D.L.G.S. n. 267/2000 e di fornire successivo risconto”. Alle 14 il primo cittadino non avendo ricevuto risposte ha siglato il provvedimento. Le motivazioni  sono che l'hotspot per migranti è stato realizzato abusivamente - secondo quanto esposto dal vertice dell'amministrazione comunale - ed è un pericolo per la pubblica e privata incolumità. "Se entro cinque giorni - conclude De Luca - il ministero degli Interni, autore di questo obbrobrio, non ottempererà a quanto da me ordinato denuncerò tutti per omissione e abuso dalla signora ministra a scendere, l’ordinanza entrerà in vigore alle ore 00.01 del 25 luglio prossimo – conclude il primo cittadino. - la mancata osservanza degli obblighi, comporterà le conseguenze sanzionatorie previste dall’art. 650 del Codice Penale, se il fatto non costituisce addirittura reati più gravi. Io nel mio territorio rappresento la massima autorità amministrativa e sanitaria e ciò vale anche per i soggetti che dimorano temporaneamente presso l’hotspot. Esigo di conseguenza che si rispetti quanto disposto”.  In settimana il Centro è stato teatro di fuga di quasi una trentina di extracomunitari. 

De Luca all'Hotspot di Bisconte: "Vi svelo il pacco e l'inganno"

Saro Visicaro per il partito Radicale esprime la sua opinione sul caso: "La vicenda della struttura di Bisconte, che ospita da anni centinaia di esseri umani sbarcati in Sicilia e provenienti dal continente africano, rischia oggi di diventare l'ennesimo inconcludente scontro istituzionale. Ancora una volta con la città sommersa dalle polemiche tra sindaco e governo nazionale con l'assenza costante della Regione siciliana.
La minaccia di chiusura entro 5 giorni risulta essere l'ennesima quotidiana violenza verbale di cui è capace la politica. Alla fine il conflitto virtuale non può che rientrare nei binari istituzionali e costituzionali. Diventa perciò urgente ripristinare ogni passaggio del confronto politico attraverso una logica che riaffermi tutti i diritti dei cittadini residenti a Bisconte e tutti i diritti dei cittadini ospitati e accolti nel nostro Paese. 
La decenza dell'azione politica e amministrativa impone il pieno rispetto del ruolo equilibratore delle istituzioni. L'obiettivo non può che essere quello della chiusura del Centro di presunta accoglienza nei tempi e nei modi concordati tra le istituzioni senza ostentazione di intolleranza o di inconcludente risentimento. Il diritto alla sicurezza e alla salute vanno parimenti garantiti per i cittadini e abitanti di Messina  così come deve essere garantito il diritto all'accoglienza e la ricollocazione degli immigrati. Ognuno, per la propria parte e competenza, dovrà trovare le giuste e veloci soluzioni che la situazione impone. Coltivare  la zizzania non può che portare all'incancrenirsi delle situazioni. Come l'esperienza delle precedenti amministrazioni nazionali e locali ci dimostra".

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