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Cronaca

Addio al presidente di Donare è vita: "Ciao Gaetano, porteremo avanti il tuo grande sogno"

Una folla commossa ha dato l'ultimo saluto oggi pomeriggio della Chiesa di Provinciale a un grande uomo da sempre impegnato a promuovere la cultura della donazione. Le ultime volontà e il messaggio della sorella Anna

Le rose rosse sopra la bara di legno e il palloncino azzurro con la scritta "Ciao Gaetano". Accanto il gonfalone del Comune di Messina che ha dichiarato il lutto cittadino.

Non è stato semplice per il sacerdote Bartolo Calderone che ha celebrato il rito funebre, nella parrocchia di Santa Maria di Gesù inferiore, trovare le parole giuste per accompagnare nell’ultimo viaggio Gaetano Alessandro, scomparso improvvisamente, stroncato da un arresto cardiaco.

Una folla commossa ai funerali di Gaetano Alessandro

Accanto al presidente dell’associazione “Donare è vita”, per l’ultima volta, si sono strette centinaia di persone con gli occhi gonfi di lacrime e un groppo alla gola. Un silenzio commosso quello che aleggiava nella Chiesa di Provinciale per una cerimonia a cui hanno partecipato membri trasversali di tutta la società, quella civile, istituzionale e politica, a cui Gaetano Alessandro sapeva parlare e coinvolgere nella missione per cui ha speso una vita intera: sensibilizzare alla donazione degli organi.

Ai funerali hanno preso parte il sindaco Federico Basile, l’assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore, alcuni militari della “Brigata Aosta”, Leonardi direttore rianimazione dell’ospedale Piemonte, direttore sanitario del Policlinico Antonino Levita, Vincenzo Barone direttore Irccs ed esponenti di associazioni di tutte le categorie ma anche Luigi Di Maio e Puliatti, i medici che lo hanno seguito.

Era sempre all’opera un po’ per tutti, dalla famiglia al volontariato, sempre attivo, sul modello del buon samaritano del Vangelo – è stato ricordato durante l’omelia – un uomo riservato eppure protagonista. Per indole naturale che lo portava sempre ad agire, sempre al servizio degli altri, mai fermo o stanco quando si trattava di aiutare gli altri. Solidarietà verso i fragili, sostegno alle famiglie, vicinanza a tutte le persone che soffrono. “Gaetano - ha detto il parroco - vorremmo tutti tirarlo un po’ per ciascuno, ma è di tutti, e adesso tutti noi dobbiamo essere disposti a sognare con lui per portare avanti il suo sogno. Gaetano amava così tanto la vita da aver messo questa al primo posto anche nel giorno della sua morte - ha aggiunto - Senza di lui la nostra città e la nostra comunità sarebbero più povere. Il mondo ha bisogno di persone come Gaetano innamorate della vita”.

Lo ha ricordato bene anche la sorella Anna, che in una lettera commossa al fratello ha promesso di proseguire nel solco da lui tracciato. “Ti prometto che la tua missione per il bene dei più deboli non finirà qui, perché io, nostro fratello e tuo figlio Simone porteremo avanti il tuo grande sogno”, ha detto.

Nelle ultime volontà di Gaetano anche quella di regalare un defibrillatore alla comunità di provinciale. “Presto realizzeremo il suo desiderio”, ha aggiunto Don Bartolo. Al termine della cerimonia, tantissime le testimonianze di affetto e stima verso l’uomo che è riuscito a portare la sensibilizzazione alla donazione degli organi nel lessico, nelle azioni e negli obiettivi di tutti.

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