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Cronaca

Una maturità che resterà nella storia, il racconto di studenti e docenti tra mascherine e saluti a distanza

“Buona la prima” con le nuove regole e oggi si replica. Ma ha pesato la didattica a distanza e l'assenza di relazioni. Claudia dell'Ainis: “Mi hanno aiutato lettura e yoga”. La prof Gervasi: “Ambiente surreale”

Ieri hanno preso il via gli esami di maturità.  Quest’anno per la prima volta gli studenti d’Italia si sono trovati alle prese con un esame sui generis dettato dall’emergenza Covid: niente prove scritte e solo un maxi colloquio orale in presenza, all’interno del quale sono previste 5 fasi distinte . Ecco come gli studenti messinesi  hanno vissuto questa esperienza dopo essere tornati sui banchi di scuola tra la paura di non potercela fare e l’entusiasmo di rivedere dal vivo compagni e professori.

“Rientrare  a scuola per l’ultima volta da studente solo per fare l’esame è stato strano”,  racconta Massimo Marano rappresentante degli studenti del Maurolico che proprio ieri ha sostenuto l’esame. “Durante le lezioni a distanza speravamo di poterci riabbracciare dopo il lockdown  e invece per via delle regole ci siamo salutati a distanza”.  A stabilirlo il rigido protocollo di sicurezza adottato dagli istituti per  consentire lo svolgimento delle prove in presenza: “Avevamo tutti la mascherina e quando è arrivato il momento di ripetere abbiamo dovuto mantenere le distanze, inoltre per noi studenti sono stati stabiliti percorsi diversi di entrata e uscita. Superata l’ansia iniziale alla fine è andata bene”.  

Sono stati mesi difficili per tutti gli studenti di quinto anno , perché hanno dovuto fare i conti non solo con il virus ma anche con la didattica a distanza. “A me la didattica a distanza ha lasciato molto- conclude  Massimo- scolasticamente siamo arrivati preparati  ma per  essere pronti ad un esame però è necessario il confronto dal vivo”.

Ad avere tante  perplessità sulla riuscita delle lezioni online è invece Claudia nome di fantasia di una  ragazza dell'Ainis che come tanti altri tornerà a scuola la prossima settimana per l'esame finale. "Ho avuto grossi problemi  con internet in questi mesi di didattica a distanza- racconta la ragazza- e a tutto questo si sono aggiunte le difficoltà personali legate alle perdita di mio nonno per via del virus".

“Nei due elaborati in lingua straniera –continua la studente- all'esame porterò il tema del viaggio spirituale, quello fatto attraverso l’immaginazione durante questo periodo in cui ho deciso di evadere dalla realtà attraverso la lettura e lo yoga”.  “Ognuno di noi l’ha vissuta in maniera diversa- continua Claudia- è stato molto pesante affrontare l'ultimo anno  in  queste condizioni, senza avere quasi mai la concentrazione giusta, io come tanti miei compagni  pensavo sempre a quello che stava succedendo fuori e quindi al virus. Molti come me hanno perso una persona cara e non tutti reagiamo al dolore allo stesso modo".

La mancanza di relazioni ha fatto la sua parte: “Non avendo interazioni con i miei compagni e con i professori è stato tutto più complicato, ti senti demotivato, motivo per il quale a volte sono rimasta indietro. L’aspetto positivo è che nonostante tutto siamo riusciti ad andare avanti”, precisa la ragazza.

Maturità Basile

Senza dubbio quest’anno negli istituti messinesi  si respira  un’aria diversa dal solito, c’è un silenzio inusuale. Mancano i ragazzi nei corridoi che si confrontano tra loro alla fine di un esame e  tra distanziamento sociale e nuove regole da rispettare le aule sono praticamente vuote. Però resta positivo il bilancio del primo giorno, come conferma la vicepreside del Basile la professoressa Rossella Gervasi: “Tutto si è svolto in maniera tranquilla, non si sono verificati assembramenti. Il primo giorno non è stato facile era tutto nuovo per noi, ma ce l’abbiamo fatta”. 

Gli esami sono stati organizzati nel pieno rispetto delle regole: “I ragazzi sono entrati all’orario di convocazione insieme ad un accompagnatore entrambi rigorosamente con mascherina-continua la Gervasi- un nostro collaboratore si è occupato dell’autocertificazione e ha registrato  la presenza e dopo aver consegnato una busta con  un foglio e la penna  li ha accompagnati nell’aula nella quale si è tenuto  l’esame”.  Il colloquio ha la durata  un’ora per ciascun candidato e tra un esame e l’altro è prevista la sanificazione, ingressi e  uscite separati.

“Sembra di essere in un ambiente surreale- commenta la Gervasi docente di Scienze motorie che coordina gli esami- i ragazzi non si incontrano tra loro e la scuola è deserta. La tensione c’è ma i ragazzi stanno affrontando la cosa serenamente”. Riaprire i cancelli dopo tre mesi di didattica a distanza non è stato facile, come racconta la Gervasi: “Quando c’è stata la riunione con i colleghi  prima degli esami avremmo voluto abbracciarci ma anche con le mascherine a parlare sono stati  i nostri occhi.  Su una cosa siamo tutti d’accordo le lezioni vanno fatte dal vivo, la didattica a distanza  non può sostituire la scuola”. 

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