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Cronaca

Omolesbotransfobia, la riforma che non c'è: sabato in piazza contro le discriminazioni

Martedì 17 maggio la manifestazione davanti a Palazzo Zanca di Liberazione Queer+ e Arcigay per ribadire che la comunità unita vuole #moltopiùdizan. Duca: “Siamo davanti a un bivio. Chiediamo alla città di appoggiarci in questa importante battaglia”

In questo momento storico e politico cruciale per la comunità LGBTQ+ italiana, che da anni aspetta una legge contro l'omolesbobitransfobia, Liberazione Queer+ Messina e Arcigay Makwan Messina decidono di scendere in piazza il 17 maggio per ribadire che la comunità unita vuole #moltopiùdizan.

Le associazioni LGBT+ cittadine aderiranno alla manifestazione nazionale intitolata "legge Zan e molto di più: non un passo indietro" che si terrà il 15 maggio a Roma e lanciano un appello a tutta la società messinese a scendere in piazza Unione Europea il 17 Maggio alle 17 per chiedere #moltopiùdizan e ribadire insieme la volontà di vivere in una società equa.

Dopo il vergognoso episodio di discriminazione da parte di un docente universitario nei confronti di Davide, è sempre più evidente che il DDL Zan sia una garanzia legislativa importante per le persone LGBTQ+. Per questo motivo le associazioni promettono non solo che non ci sarà alcun passo indietro nei confronti degli emendamenti al ribasso promossi dalla destra, ma che vogliono più di una legge.

“Chiediamo #moltopiùdizan per ottenere non solo la legge ma vedere approvate le istanze che da essa sono state tralasciate - dichiara Davide, il ragazzo queer bisessuale al centro di un episodio di omofobia in Università - La legge in tribunale mi sarebbe potuta servire, ma non avrebbe impedito che la violenza che ho subito si consumasse. Per quello servono azioni strutturali, a partire da interventi nelle scuole e nelle Università.”

“La nostra comunità ha bisogno di spazi e di strutture in cui potersi sentire protetta dalle discriminazioni subite - spiega Salvatore Bertino di Liberazione Queer+ Messina -sia nel contesto pubblico che nel contesto familiare e privato. Abbiamo bisogno di poter creare dei percorsi di crescita per compensare il dislivello sociale cui il sistema ciseteropatriarcale ci confina, vogliamo più di una legge che tutela solo in parte le nostre soggettività.”

Dello stesso tenore Rosario Duca dell’Arcigay Makwan Messina:“ Siamo davanti ad un bivio: o si approva la legge Zan così com’è e si va avanti sulle nostre istanze non presenti nella legge, oppure dovremo attendere anni prima che questa occasione si ripresenti. Come Arcigay Messina sentiamo l’urgenza di questa legge nel nostro lavoro quotidiano, chiediamo alla città di appoggiarci in questa importante battaglia”.

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