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Cronaca Milazzo

"I colleghi dell'ospedale di Milazzo stanno "scoppiando", chiesta all'Asp una nuova organizzazione

La Funzione Pubblica Cgil ha trasmesso una nota all'azienda sanitaria provinciale e all'assessorato regionale alla Sanità sulla gestione del personale tra Barcellona e il nosocomio mamertino

Organizzazione carente, difficoltà nei reparti, prestazioni a rischio, lavoratori in sofferenza: E' duro l'intervento della Funzione Pubblica Cgil sull'ospedale di Milazzo indirizzato all'azienda sanitaria provinciale e all'assessorato regionale alla Sanità. 

"Non saper, o non voler, trovare una soluzione alla spinosa situazione, ormai atavica, di Barcellona e Milazzo, due presidi che di fatto non funzionano per come dovrebbero, per motivazioni diverse, uno sovraccaricato e l’altro svuotato a causa del Covid, genera enormi disagi per utenti e lavoratori. Non crediamo – affermano il segretario della Fp Cgil Francesco Fucile e il segretario provinciale con delega alla sanità, Antonio Trino, rivolgendosi al commissario Asp - che sia sconosciuto al manager il fatto che tutto il carico di lavoro, che prima del Covid era più o meno spalmato sui due presidi, soprattutto per le urgenze, ora è caricato su Milazzo, senza alcun incremento di personale sanitario".

La Fp Cgil passa quindi ad elencare le “soluzioni” messe in atto dall’azienda per sopperire alla carenza di ausiliari: "Come si può immaginare – evidenziano i dirigenti sindacali -, di caricare sul Psg la garanzia del servizio anche in Rianimazione e Blocco Operatorio, ma anche in Radiologia (sfornita di ausiliari) e per il trasferimento alla Morgue? E se questi vengono chiamati in altre Unità operative a garantire il servizio, da chi vengono sostituiti al PSG? Ebbene, dagli infermieri, che a propria volta devono distogliere del tempo all’attività assistenziale per fare i barellieri, gli ausiliari, gli OSS".
Per la FP CGIL, tutto questo cozza con la sicurezza e la qualità delle cure. E non finisce qui, perché il sindacato, dopo aver  in precedenza rappresentato le criticità della radiologia, senza però aver avuto alcuna risposta dal managment aziendale, sposta l’attenzione sull’unità di patologia clinica che, proprio insieme alla radiologia, costituiscono i due satelliti più strettamente correlati all’emergenza:  "Qui troviamo locali che definire inadeguati – sottolineano Fucile e Trino -, è un eufemismo: angusti, poco illuminati, con aerazione non sufficiente, carenti di personale di supporto e con tecnologia informatica (semplici PC) ormai obsoleta e non sostituita, malgrado le richieste che, ci viene riferito, siano state fatte. Di contro troviamo una pletora di personale sanitario in direzione medica a svolgere attività sicuramente importanti, ma non ascrivibili al ruolo e all’inquadramento giuridico ricoperto". 

La Fp Cgil torna quindi a chiedere «da dove nasca l’ostinazione di mantenere un Presidio sanitario dedicato al Covid vista la diminuzione dei casi e "Lasciare personale inoperoso, quando a soli cinque chilometri di distanza i colleghi stanno scoppiando?". 
 

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