Esproprio di Palazzo Formento, il Comune risponde picche all'assemblea

Su Palazzo Formento il Comune non ha un progetto di riqualificazione e dunque un investimento per procedere alla richiesta di esproprio per pubblica utilità. Taglia corto l'assessore alla Cultura Vincenzo Caruso dopo l'assemblea di sabato scorso di esponenti politici e cittadini sul futuro dell'edificio che è uno degli ultimi esempi a Messina di architettura settecentesca.

"Ricordo a tutti - afferma Caruso - che l'immobile è di proprietà di un privato e dunque non è di competenza pubblica, sulla richiesta di esproprio come ho letto serve un piano specifico che non c'è, perché per attuare un esproprio bisogna pensare anche ad altro e non soltanto alla riqualificazione dello stabile". Come dire che su Palazzo Formento dal Comune la risposta al momento è picche alla richiesta venuta fuori dall'incontro sul lungomare del Ringo. Al termine dell'assemblea l'ex consigliere comunale Alessandro Russo, Antonio De Luca dei Cinquestelle, rappresentanti del V Quartiere, i rappresentanti sindacali della Cgil avevano proposto la soluzione esproprio. 

Palazzo Formento, la richiesta 

Palazzo Formento è in condizioni di degrado, il rischio è che subisca altri danni o peggio che si verifichino dei crolli. Obiettivo la salvaguardia e la tutela dell'edificio. Su Palazzo Formento le confraternite della Chiesa del Ringo avevano già scritto una lettera all’arcivescovo Giovanni Accolla e alla curia. L'immobile si trova in sequestro preventivo. La Chiesa del Ringo e Palazzo Formento rappresentano un tesoro immenso per Messina, dal punto di vista storico architettonico, perché sopravvissuti ai terremoti del 1783 e del 28 dicembre 1908, e ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.