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Cronaca

Quaranta chili di fuochi d'artificio a bordo piscina, condanna riformata in appello per Paolo Siracusano

L'imprenditore nella Notte di San Silvestro del 2015 aveva organizzato una festa di Capodanno con giochi illegali. I carabinieri bloccarono tutto prima dei festeggiamenti

La Corte di Appello, accogliendo le richieste dei difensori di Paolo Siracusano, ha ritenuto sussistente solo l'ipotesi contavvenzionale a carico dell’imputato riformando la condanna inflitta dal giudice in primo grado di un anno e due mesi due a sei mesi di arresto. L'imprenditore messinese che nel 2015 aveva sistemato quaranta chili di fuochi d'artificio a bordo della sua piscina a Granatari per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo, era stato bloccato nel pomeriggio dai carabinieri avvisati da una segnalazione dei vicini. 

"Prendiamo atto che la Corte ha accolto le nostre richieste - rilevano gli avvocati Nunzio Rosso e Nino Cacia - ma riteniamo tuttavia che la sentenza debba essere impugnata con ricorso per Cassazione. Pur dando atto che la Corte - disattendendo le richieste del pg Lima - ha riconosciuto la non micidialità dei materiale pirotecnico rinvenuto, rimane irrisolta la questione nodale: il dott. Siracusano si era rivolto ad una ditta specializzata cui aveva consegnato anche un assegno per lo spettacolo pirotecnico. Aveva fornito alla Procura ampia collaborazione al fine di rintracciare il soggetto che aveva predisposto i giochi pirotecnici e che lo aveva assicurato sull’avvenuta comunicazione all’Autorità di ps. La mancata individuazione di quest’ultimo non può determinare sotto il profilo giuridico lo spostamento della penale responsabilità a carico del nostro assistito". 

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