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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Il governo incassa la fiducia sul Ponte: 206 voti favorevoli, 124 contrari

Domani è previsto il voto finale sul provvedimento. Intanto la Corte d’appello di Roma ha rinviato al 14 ottobre l’udienza per il giudizio proposto da Eurolink e società Stretto

Ponte e a capo. La Corte d’appello di Roma ha rinviato al 14 ottobre l’udienza per il giudizio proposto da Eurolink e società Stretto che hanno impugnato la sentenza del tribunale che ha respinto le domande proposte contro lo Stato italiano per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto.

Nel giudizio di appello, Eurolink (che comprendeva quella che allora si chiamava Impregilo ed ora è diventata Webuild) ha riproposto le richieste di risarcimento già avanzate in primo grado.

Un rinvio che potrebbe tornare utile ai proprietari nelle aree che dovrebbero essere spazzate via per far posto alla costruzione e che stanno valutando di difendere in quella sede le proprie ragioni per evitare gli espropri.

Intanto l'aula della Camera ha votato la fiducia al decreto che definisce l’assetto della società Stretto di Messina Spa e che riavvia le attività di programmazione e progettazione del Ponte di Messina con 206 voti favorevoli, 124 contrari e 5 astenuti.  Domani è previsto il voto finale sul provvedimento.

"Il Governo in carica accetta, a scatola chiusa e senza fare alcuna seria verifica della sostenibilità economico-finananziaria dell'opera, un costo prudenziale del ponte stimato in 14,6 miliardi di euro (fonte Def) il 367% in più di quanto previsto a suo tempo nell'offerta economica (3,9 miliardi di euro) presentata dal GC Eurolink in occasione della gara nel 2003” è il commento del Wwf dopo la decisione del governo di porre la questione di fiducia nel passaggio del decreto in discussione alla Camera dei Deputati.

La fiducia a Montecitorio sul cosiddetto decreto Ponte, però, "non risolve i nodi di un'opera dai fortissimi impatti ambientali ed economici: mancano all'appello il Piano Economico Finanziario per dimostrare la redditività e l'utilità del ponte sullo Stretto di Messina oltre che la valutazione di impatto ambientale per attestare la sostenibilità dell'intervento", segnala il WWF.

Una decina di anni fa, con il decreto-legge 179/2012, "il Governo Monti aveva introdotto a difesa della finanza pubblica disposizioni per garantire una particolare tutela nella verifica di sostenibilità del piano economico-finanziario del progetto definitivo elaborato dal General Contractor Eurolink", ricorda il WWF. Entro il primo marzo 2013, come richiesto dal dl n.179/2012, la Stretto di Messina SpA e il GC Eurolink, "avrebbero dovuto stipulare un atto aggiuntivo al contratto che consentisse alla SdM SpA di poter presentare al Cipe uno stralcio del progetto, gli elaborati tecnici ed i necessari pareri e autorizzazioni, con i piani economico-finanziari, accompagnati da un'analisi dell'intervento che attestasse la sostenibilità dell'investimen...

Ma il GC Eurolink "non fece fronte a queste richieste, creando i presupposti per la caducazione del contratto", aggiunge il WWF.

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