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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Corruzione e appalti all'ospedale Papardo, rito immediato per l'onorevole Catalfamo

A processo anche la dirigente medico Paratore. L'altra parte del procedimento prosegue invece con il rito ordinario

Rito immediato per l'ex onorevole regionale Antonio Catalfamo e la dirigente sanitaria Francesca Paratore. E' quanto chiesto e ottenuto dalla Procura di Messina nell'ambito dell'inchiesta sul "sistema sanità" che a luglio ha portato a due arresti per corruzione e tentata concussione.

Le indagini della Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Messina avevano consentito di accertare che in virtù di un rapporto personale tra i due si tentava di agevolare persone vicine imponendo la loro assunzione nelle ditte private, che si aggiudicavano gli appalti relativi a servizi di pulizia e sanificazione della struttura ospedaliera, ovvero avvantaggiandoli nella partecipazione a pubblici concorsi, ovvero ancora nella predisposizione da parte dell’azienda Ospedaliera di bandi di gara ad hoc. Secondo il sostituto procuratore Marco Accolla per i due, assistiti dagli avvocati Tommaso Calderone e Giuseppe Lo Presti,  ci sono "evidenze probatorie" che consentono di superare la fase del vaglio preliminare.

L'altra parte del procedimento prosegue invece con il rito ordinario e vede altri due indagati: il giornalista Santi Cautela e l’assessore del comune di Barcellona Angelita Pino. 

Una inchiesta che svelerebbe dunque ancora una volta come la sanità viene usata per scopi clientelari. Lunga la sfilza di accuse nei confronti in particolare dell'ex parlamentare e della Paratore che ricoprendo un ruolo direttivo all'interno dell'ospedale - si legge nelle 67 pagine dell'ordinanza di misura cautelare firmata dal Gip Tiziana Leanza - "fungeva da intermediario tra i dirigenti amministrativi dell'ospedale Papardo e il consigliere regionale, di cui sosteneva le indebite pretese". Pretese che passavano dalla necessità di garantire uno stipendio al giornalista che curava l'immagine del parlamentare, ma anche l'assunzione di un consigliere del quinto quartiere alle dipendenze della ditta "Pulitori e Affini spa", esercitando pressioni a suon di minacce.

"Sulla vicenda è intervenuta con una nota la società Pulitori & Affini del Gruppo Consoli per chiarire il sig. Bucalo Giovanni non hai mai avuto nel modo più assoluto alcun rapporto di lavoro con l’azienda Pulitori & Affini Spa".

Articolo aggiornato alle 10 del 24 aprile 2424 // aggiunta dichiarazione società Pulitori & Affini

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