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Cronaca

Processo dei Nebrodi, Legambiente non ammessa come parte civile

Si è conclusa la prima udienza del processo nell’aula bunker di Gazzi scaturito dall’Operazione della direzione distrettuale antimafia. Prossima udienza il 23 marzo

Legambiente comitato Sicilia presieduta da Gianfranco Zanna esclusa dal processo sulla mafia dei pascoli che vede alla sbarra 97 imputati tra boss e fiancheggiatori per truffe all’Agea scoperchiate dalla Direzione distrettuale antimafia.

Nell’udienza cominciata ieri e conclusasi alle 19 nell’aula bunker del carcere di Gazzi - presidente Ugo Scavuzzo, a latere Andrea La Spada ed Eleonora Bona - sono state ammesse le costituzione di parte civile di Agea, Libera Centro studi Pio La Torre e quella del Comune di Tortorici,  deliberata dalla commissione straordinaria che regge le sorti dell’Ente sciolto per infiltrazioni mafiose proprio a seguito del procedimento ispettivo seguito all’operazione Nebrodi che vede tra gli imputati anche il sindaco in carica all’epoca dei fatti, Emanuele Galati Sardo.

All’udienza preliminare si erano già costituite l’assessorato regionale territorio e ambiente, AddioPizzo di Messina, Parco dei Nebrodi, Associazione Acis di S. Agata Militello, la Fai Antiracket, Aciap di Patti, S.o.s. impresa, A.O.C.M., Solidaria e Rete per la legalità di Barcellona.

Per l’accusa, in aula, il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e il pm Fabrizio Monaco. La prossima udienza è stata fissata per martedì 23 marzo.

Delusione per gli ambientalisti esclusi. Legambiente Comitato regionale Sicilia, rappresentato dall'avvocato Aurora Notarianni, aveva partecipato al processo Vivaio ottenendo il riconoscimento anche di un importante risarcimento del danno. Al processo Nebrodi non è stata ammessa perchè non l'assenza di interventi specifici a tutela del territorio.

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