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Cronaca

Rifiuti, telecamere acchiappa incivili. De Luca mostra i video: “Ne abbiamo scoperti ottomila, ora stanno pagando”

E' guerra sulla città che fa resistenza alla differenziata. Lo scontro sui carrellati che hanno preso il posto dei cassonetti e la Tari che resta fra le più alte d'Italia. L'assessore Musolino: “Non paghiamo più degli altri, abbiamo solo un servizio più completo”

Due ragazzi che puntano un carrellato e gli appoggiano sopra il loro sacchetto di spazzatura.

Siamo in pieno centro. I due, beccati dalle telecamere, si allontanano tranquilli.

Il video è stato pubblicato dal sindaco Cateno De Luca. E’ d’impatto perché oltre a far vedere in maniera nitida i due incivili (salvo oscurare appositamente i volti) rappresenta la sintesi delle polemiche degli ultimi giorni. “Questo spiega perché ci sono troppi sacchetti della spazzatura in giro – scrive il primo cittadino -  ancora troppi residenti del centro storico si sottraggono alle regole, abbandonano i sacchetti con i loro rifiuti per strada o addirittura sul carrellato (o dentro) delle attività commerciali! Lo sappiamo bene che la resistenza alla raccolta differenziata è capitanata dai cosiddetti utenti fantasma, cioè da quei cittadini che per anni sono riusciti a non risultare mai all’anagrafe tributaria e a non pagare la Tari.

Pensate che da gennaio 2019 a marzo 2021 ne abbiamo scoperti oltre 8000 ed ora stanno pagando. Adesso che non hanno più un cassonetto anonimo dove buttare i loro rifiuti, che cosa fanno questi evasori e incivili? Non ci sto a fare sporcare il lavoro che abbiamo fatto in questi 2 anni con la MessinaServizi e con la parte sana della cittadinanza – spiega De Luca -  Per questa ragione stiamo varando un servizio suppletivo che non consentirà l’alibi di dire che i rifiuti vengono abbandonati perché la MessinaServizi non è passata, ma stiamo anche acquistando altre foto trappole e abbiamo formato tutti gli Agenti della Polizia Municipale per contestare gli illeciti in tema di rifiuti”.

La protesta sui carrellati

Di certo la città non è mai sembrata così sporca e la polemica si infamma sulle modalità stesse della raccolta. Tra mini discariche improvvisate e marciapiedi invasi dai carrellati che hanno preso il posto dei cassonetti, sono tanti quelli che la pensano come il consigliere Alessandro Russo che con un post ha commentato l’addio all’ultimo cassonetto con un laconico: “Ancora una volta chiacchiere, parole. La Tari più alta d’Italia, la città più lorda d’Italia. De Luca pensi a pulire le strade invece di fare eterna campagna elettorale. O se non è è capace se ne vada oggi stesso”.

Un post che non è sfuggito all’assessore Dafne Musolino che ha diseso, cifre alla mano, l’operato dell’amministrazione.

“In poco più di due anni il Comune di Messina ha raggiunto due importanti traguardi:  il primo è che  la percentuale di Raccolta Differenziata dei rifiuti è passata dal 12% al 40% di media; il secondo e ancora più importante traguardo è che il servizio di raccolta differenziata dal 22 maggio 2021 copre tutto il territorio comunale. Non è un risultato di poco conto se si pensa che, secondo le rilevazioni ufficiali, Palermo raggiunge il 14% di Rd e serve solo 300mila abitanti (con una popolazione di circa 670mila) e  Catania risulta indossa la maglia nera assoluta, con una RD di appena il 9% ed un servizio di RD che viene gestito solo nel centro storico”.

A proposito di Tari, le cifre

Secondo l’assessore il  paragone con le altre città metropolitane è necessario e non serve per recitare una autocelebrazione ma per fare comprendere la misura degli sforzi compiuti e degli obiettivi raggiunti: “Messina è la Prima Città Metropolitana da Salerno in giù a svolgere il servizio di RD su tutto il territorio comunale attestandosi sul 40% di media di RD. Al consigliere Alessandro Russo che tenta di rinnegare la realtà dei fatti e che denuncia che la Tari di Messina sarebbe la più alta d’Italia non possiamo che consigliare di documentarsi prima di parlare, almeno eviterebbe di ripetere sempre le solite figuracce.  La Tari più alta d’Italia nel 2020 (quella del 2021 deve essere ancora approvata dalla maggior parte dei Comuni) secondo quanto emerso dallo studio UIL, in valori assoluti,  è stata registrata a Trapani, dove le famiglie hanno pagato di Tari 494 euro medi l’anno, mentre a Crotone si registrano importi pari a 476 euro, 472 euro a Benevento e 470 euro ad Agrigento. A seguire, sempre secondo lo studio  di Uil, ci sono anche: Reggio Calabria (461 euro); Cagliari (458 euro); Salerno e Asti (455 euro); Messina (450 euro) e Napoli (442 euro). Dunque Messina non paga la Tari più alta d’Italia e lo dimostrano i numeri che però - Russo faccia attenzione al concetto che si espone adesso, magari gli torna utile per i prossimi post - vanno letti non solo in termini assoluti (come riportati nello studio UIL prima citato) ma anche in modo comparato per comprendere non solo quanto si paga, ma anche che cosa si paga. Solo così si può capire che a fronte di una Tari che si attesta su valori medi, il Comune di Messina offre e gestisce uno dei servizi più completi che ci sia: pulizia spiagge, pulizia torrenti, pulizia mercati, pulizia ville comunali, raccolta discariche, RD con servizio porta a porta ed eliminazione cassonetti filo strada. Il confronto, dunque, andrebbe fatto tra: tipologia del servizio, estensione territoriale, numero di abitanti, percentuale di RD raggiunta per comprendere l’effettivo rapporto quantitativo e qualitativo esistente!”.

Cinquant'anni di anarchia...

L’assessore punta poi il dito contro gli incivili: “Eravamo consapevoli che eliminando gli ultimi cassonetti si sarebbero verificati i fenomeni di abbandono diffuso di rifiuti per la strada, perché sappiamo che ancora ci sono cittadini che non vogliono accettare che i rifiuti si devono differenziare e conferire secondo regole precise. Del resto, oltre 50 anni di assoluta anarchia in tema di rifiuti, con cassonetti sempre ricolmi di rifiuti gettati ad ogni ora, esigono ancora un sconto di pena, che è quella di dovere assistere allo spettacolo degli incivili che non rispettano le regole e, cosa più grave, di dovere leggere pure i post di certi personaggi in cerca di autore che invece di stigmatizzare l’inciviltà di alcuni riottosi accusano l’amministrazione di non sapere lavorare... Stiano tranquilli tanto gli incivili quanto i personaggi in cerca d’autore: stiamo aumentando i servizi in modo da impedire che gli incivili danneggino tutti i cittadini che con grande senso di civiltà e collaborazione hanno consentito di raggiungere l’importante traguardo della RD a Messina.  E per il resto aumenteremo i controlli anche con le fototrappole  perché Messina merita di più dell’autocompiacimento di un consigliere comunale che si inorgoglisce per l’inciviltà di alcuni (ormai sempre meno) cittadini e non prova neppure a fare finta di essere orgoglioso della sua città”.

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