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Cronaca

"Aiutate Finn, non è un violento", sos per il clochard di Piazza San Vincenzo

La comunità messinese si spacca dopo l'episodio al "Decò". L'uomo, che ha bisogno di un intervento, ha potuto riabbracciare il suo cane. Le testimonianze

A distanza di una settimana dal giorno in cui è stato vittima di un’aggressione, il quarantaduenne tedesco Costantine, per tutti Finn, senzatetto che vive tra Piazza San Vincenzo, Piazza Vittoria e Via Garibaldi, si è ricongiunto con il suo cagnolino Jeam Beam, grazie anche all’intervento puntuale del Comune di Messina e del “Dog Village”.

E sono in corso le indagini che chiariranno l’esatta dinamica di ciò che è accaduto quel sabato pomeriggio, quando intorno alle 17.50 Finn sarebbe entrato ubriaco al supermercato “Decò” di Piazza San Vincenzo. Secondo la versione dei due titolari del market, padre e figlio, che hanno presentato una denuncia in Procura e alla Polizia attraverso il loro legale, l’avvocato Antonello Scordo, Costantine avrebbe molestato la cassiera, denudandosi parzialmente e toccandosi le parti intime. A quel punto, si sarebbe scatenata una colluttazione, secondo quanto riferiscono i proprietari del supermercato, intervenuti per aiutare la loro dipendente. Il cane di Finn, Jam Beam, spaventato, ha morso alle gambe i due titolari del market. E il clochard, che ha avuto la peggio, è stato portato subito al Policlinico Universitario “Gaetano Martino”. Il referto? Frattura bifocale della mandibola: “L’uomo necessitava di un intervento di chirurgia maxillo-facciale – hanno detto i medici che lo hanno curato – ma ha voluto lasciare l’ospedale”.

Nel frattempo, la comunità si divide. E sono tanti gli amici e i conoscenti di Finn che in questi giorni stanno cercando di stargli vicino. E a Patrizia, che conosce il senzatetto da oltre 2 anni, luccicano gli occhi quando a Piazza San Vincenzo vede la “sua” panchina. Dove c’è ancora la sua roba: “Io non ho visto niente, perché non ero presente – ha detto – ma posso dire solo una cosa. Conosco Finn da tanto tempo, prima ancora della pandemia. E con me è sempre stato educatissimo. E non solo con me, ma con tutte le donne. È sempre stato rispettosissimo con il “gentil sesso” e non si è mai permesso neanche di fare mezza battuta. Ci conosciamo bene, lui conosce anche mio marito e tempo fa lo abbiamo accompagnato da un dentista. A turno gli portiamo cibo, vestiti e sigarette. Assieme a tante persone. Ricordo che una volta Finn si è offeso con me per un motivo banale e la sua unica “arma” è stato il silenzio, questo per dire che non è mai stato violento, né molesto. Ma era lucido, nonostante bevesse. Qui lo conosciamo tutti e gli vogliamo tutti molto bene. Frequenta la piazza da sempre e i bambini gli giocavano tranquillamente accanto senza che lui facesse niente. È innocuo”.

Le fa eco Sofia: “Non ha mai avuto attenzioni di tipo sessuale nei miei confronti – dice – Ci conosciamo da tanto tempo e quando gli porto un succo di frutta o un pacchetto di sigarette per ringraziarmi mi dà un sassolino, o qualsiasi cosa abbia in quel momento. Questo lo dico per far capire chi è Finn. Non è una persona che non è in grado di intendere e di volere, ma abusando di sostanze alcoliche ha delle problematiche evidenti e deve essere tutelato dallo Stato. È vero, a volte si agita per l’eccessivo uso di alcol, ma per disinnescarlo basta veramente poco. Al massimo è arrivato ad alzare la voce, in tedesco, perché lui non parla l’italiano, ma non ha mai avuto comportamenti violenti”. E la stessa Sofia lancia un appello: “Finn vive per strada e la sua è una scelta e va rispettata – conclude – Bisogna prenderne atto. Spesso, purtroppo, attorno all’immagine di un senzatetto, si scatena un mix di assistenzialismo e pregiudizio. E c’è chi ha un’impressione molto più estrema della realtà di quanto non lo sia davvero. Ma bisogna sapersi immedesimare. Finn va aiutato, nel quotidiano. E deve essere tutelato dallo Stato nella forma dei servizi sociali. Perché deve esserci un circuito di persone pronte ad aiutare persone come lui, che facciano capo però a un’istituzione”.

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