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Cronaca Lipari

Incendio a Stromboli, presto la conta dei danni. Ma c'è un giallo sulla polizza assicurativa

La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto due fascicoli d'inchiesta dopo il rogo sul set della fiction con Ambra Angiolini che ha devastato l'isola. Sotto la lente la violazione dell'ordinanza sindacale e la presenza dei vigili del fuoco. L'avvocato Luca Zaia: "Entro qualche settimana la stima definitiva, ma c'è anche il danno d'immagine"

La presunta violazione dell’ordinanza sindacale, la presenza sui luoghi del rogo dei vigili del fuoco e un giallo sulla polizza assicurativa che avrebbe attivato la società “11 Marzo Film”. Sono i tre aspetti che saranno approfonditi dagli organi competenti dopo il tragico incendio che ha flagellato l’incantevole isola di Stromboli, la notte tra il 25 e il 26 maggio, mandando in fumo oltre 5 ettari di macchia mediterranea. Un incendio che ha distrutto quella vegetazione che avrebbe potuto arginare la montagna franata lo scorso 12 agosto, quando fango e detriti hanno travolto gran parte dell’isola, durante un violento temporale, invadendo case e attività. Un incendio nato sul set di una fiction sulla Protezione Civile. Una fiction “targata” Rai, ma prodotta dalla società “11 Marzo Film”, con Ambra Angiolini protagonista.

L’ex sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, aveva presentato un esposto appena pochi giorni dopo l’incendio di maggio, attraverso il legale Luca Zaia. E la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal magistrato Giuseppe Adornato, ha aperto due fascicoli d’inchiesta. Il primo, dopo il rogo della notte tra il 25 e il 26 maggio, il secondo, dopo l’alluvione del 12 agosto, come “atto dovuto”. L’inchiesta, ovviamente, è ancora in una fase iniziale, con gli accertamenti sull’alluvione, che sono strettamente collegati al fascicolo principale: quello sul rogo. Per questo primo fascicolo, si registrano già alcune iscrizioni nel registro degli indagati, mentre per il secondo, bisognerà valutare se la terribile alluvione sia stata una conseguenza dell’incendio. E soprattutto, accertare eventuali responsabilità istituzionali per la mancata messa in sicurezza del territorio.

Tema “caldo” dell’inchiesta, a quanto pare, sarebbe la violazione dell’ordinanza sindacale dello scorso 20 maggio, firmata proprio dall’ex sindaco di Lipari e di 6 delle 7 Isole Eolie, tra cui appunto Stromboli, Marco Giorgianni. Un’ordinanza firmata appena pochi giorni prima di quella notte tragica. E secondo l’ordinanza, era espressamente "vietato accendere fuochi nei giorni di vento e di Scirocco, in particolare in quelle aree". Dunque, quel giorno, la “troupe”, non solo, a quanto pare, non avrebbe rispettato il divieto. Ma, addirittura, non badando completamente allo Scirocco, avrebbe appiccato il fuoco, proprio per simulare un incendio. Il resto, purtroppo, è storia. E saranno gli organi competenti, adesso, a stabilire se le scene erano state autorizzate. O meno.

Da chiarire, inoltre, anche il ruolo sul set dei vigili del fuoco, previsti, a quanto sembra, sulla scena. A quanto pare, infatti, l’ex primo cittadino eoliano, avrebbe autorizzato solamente le riprese, ma non la simulazione dell’incendio.

Intanto, l’attuale sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, è stato nominato commissario straordinario per l’emergenza. Entro qualche settimana, finalmente, dovrebbero essere quantificati i danni, come ci conferma l’avvocato Luca Zaia, che ha ricevuto l’incarico dal comune di Lipari: “I danni non sono facilmente quantificabili – afferma – proprio perché il danno ambientale è davvero inestimabile. Si parlerebbe di decine di milioni di euro, anche perché, in questo caso, parliamo di macchia mediterranea totalmente spontanea. Entro qualche settimana, però, si dovrebbe arrivare alla stima definitiva. Inoltre, va considerato il danno d’immagine, davvero importante. Io ho avuto un incarico dalla precedente amministrazione per la presentazione dell’esposto e per la valutazione di eventuali azioni di risarcimento dei danni. Un incarico, che sto portando avanti anche adesso, con la nuova amministrazione. L’inchiesta è ancora in una fase iniziale, ma si è concretizzata una violazione dell’ordinanza sindacale”.

E sui rapporti con la società “11 Marzo Film”, il legale Luca Zaia ha confermato che i contatti sono continui: “Ci siamo sentiti con il loro legale, l’avvocato Francesco Berardi – dice Zaia – Nell’ultima comunicazione, la società ha ribadito di aver attivato una polizza assicurativa. Ma nonostante le nostre sollecitazioni, non ci sono stati forniti gli estremi di questa polizza. Il motivo? A quanto pare, non avrebbero avuto l’autorizzazione da parte della compagnia. Ma noi abbiamo continuato a sollecitare”. E sull’eventuale ritorno a Stromboli delle macchine da presa: “Il sindaco Riccardo Gullo è stato chiarissimo – ribadisce Zaia – Dopo il diniego del primo cittadino, che si è confrontato con gli isolani, la società “11 Marzo Film” non ha reiterato più alcuna richiesta. Devo dire, anzi, che un’apertura è stata mostrata, ma la situazione è in divenire”.

E l’avvocato Berardi, dello studio legale “Osborne Clarke”, che difende la casa di produzione “11 Marzo Film”, ha comunicato di aver aperto un confronto con il comune di Lipari per “una definizione bonaria dell’intera vicenda, al fine di consentire alla comunità di Stromboli di ottenere un rapido ristoro economico”.

“Pur con il massimo rincrescimento per le conseguenze dell’incendio divampato lo scorso 25 maggio – aveva scritto in una nota la società di produzione – si deve ritenere che esso abbia avuto natura accidentale e che nessuna responsabilità sia in concreto attribuibile alla società”, scrive la “11 Marzo Film”, rivendicando di aver tenuto “fin dal principio un comportamento totalmente collaborativo con la comunità di Stromboli e con le autorità che stanno procedendo alle indagini. E anche ad ogni opportuno accertamento circa le responsabilità e l’entità dei danni causati dall’incendio”.

“La società ha provveduto, infatti, a fornire, senza indugio, tutti i documenti e le informazioni richieste dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto. E contribuirà fattivamente alle verifiche tecniche, tramite gli esperti che ha nelle more incaricato, anche ai fini dell'individuazione delle più opportune misure di ripristino che possano essere attuate di concerto con gli enti preposti. Come più volte confermato al comune, si è naturalmente provveduto ad attivare immediatamente tutte le coperture assicurative che assistevano ed assistono la produzione – si legge ancora nella nota – i cui periti sono attualmente a lavoro, così come gli esperti incaricati autonomamente dalla società, per appurare la dinamica dei fatti e arrivare a una corretta quantificazione tecnica del danno effettivamente verificatosi sull’isola a causa dell’incendio”.

La società “11 Marzo Film”, dunque, a quanto pare e secondo quanto comunicato, avrebbe attivato, nelle forme dovute, la polizza assicurativa. Una polizza, però, che nessuno ha ancora visto.

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