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Cronaca

Il Consiglio approva la Tari 2022, c'è la proroga per 147 lavoratori mentre aumentano i costi

Il verdetto ieri sera in Aula dopo quattordici voti favorevoli. Saranno rinnovati i contratti dei precari nel settore rifiuti. Tassa più salata del 7%

Il consiglio comunale dice sì alla Tari 2022. Ieri sera con quattordici voti favorevoli, due gli astenuti, l'Aula ha approvato il nuovo Piano che regola il settore rifiuti che, come annunciato, porterà un rincaro stimabile sul 7%. Il Comune spenderà infatti 54 milioni di euro rispetto agli attuali 48, a pesare maggiormente è il conferimento nella discarica di Lentini di tutta la frazione indifferenziata.

E proprio su questo punto è intervenuto il presidente di Messina Servizi Giuseppe Lombardo dopo aver espresso soddisfazione per l'esito della votazione. Lombardo ha sottolineato l'esigenza di aumentare la raccolta differenziata mentre per ridurre i costi può essere utile il compostaggio e l'utilizzo delle Isole ecologiche cittadine.

Ma la Tari 2022 ha portato anche novità positive per quanto riguarda l'occupazione. I contratti dei 147 lavoratori impegnati nella raccolta porta a porta verranno prorogati dopo la scadenza prevista il 31 maggio. Ma a riguardo il consiglio comunale ha votato all'unanimità una mozione indirizzata al commissario straordinario Leonardo Santoro affinché si preveda la stabilizzazione a tempo indeterminato dei dipendenti. Sulla questione ha espresso soddisfazione il sindacato Uil. " Il consiglio comunale, con un atto di indirizzo a firma del presidente Claudio Cardile e votato all’unanimità dall’aula, pone anche l’importante ed unica possibile toppa alla spinosa questione occupazionale lasciata in eredità dalla fuggiasca vecchia amministrazione De Luca - dichiara Michele Barresi segretario Uiltrasporti - un atto con il quale si chiede al commissario Santoro la stabilizzazione a tempo indeterminato dei 147 operatori i cui contratti sono scadenza il prossimo 31 maggio. L’incremento della Tari negli anni di amministrazione De Luca è costata ai cittadini complessivamente 10 milioni in più rispetto al 2018, da 44,5 a 54 milioni di euro, e di certo occorre considerare il problema degli aumenti dei costi di smaltimento in discarica, ma anche - continua il sindacato - la cattiva programmazione e la discutibile gestione del servizio di raccolta con l’introduzione del porta a porta a tappeto in tutta la città. Ben venga l’incremento della differenziata, ma la tempistica e le modalità organizzative applicate sono state di certo oltremodo onerose per Messina Servizi e la città. Oggi il consiglio comunale era ad un bivio - conclude Barresi - far saltare il discutibile sistema in essere e far piombare la città in emergenza rifiuti o, a denti stretti, salvare l’azienda, il servizio e i livelli occupazionali senza i quali si fermerebbe la raccolta in città. Un atto di buon senso."

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