Processo Tekno2, Anna Sidoti si difende: “Gli incentivi percepiti sono inferiori al monte mensile previsto”
Imputati una cinquantina tra amministratori, dirigenti e responsabili del Consorzio autostrade. La dipendente si è riservata di produrre documentazione
Si torna in aula il 15 gennaio per il processo Tekno2 sugli incentivi progettuali al Consorzio autostrade che vede imputati una cinquantina tra amministratori, dirigenti e responsabili dell’ente di contrada Scoppo a cui vengono contestati a vario titolo i reati di peculato e falso ideologico.
Ieri è stata una giornata di controesami da parte dei difensori. Sono stati sentiti il comandante Bagnato che aveva esaminato la documentazione tecnica sui progetti per i quali sono stati chiesti gli incentivi ritenuti non congrui e la dipendente del Cas Anna Sidoti che si è difesa sostenendo che tutti i progetti sono regolarmente depositati o al Genio civile di Catania o a quello Messina così come tutte le attività progettuali svolte. La Sidoti, difesa dall’avvocato Ugo Colonna, ha anche assicurato che gli emolumenti percepiti sono inferiori al monte mensile previsto, e si è riservata di produrre altra documentazione.
Una testimonianza in netta contrapposizione con quella dell'ex presidente del Cas, Rosario Faraci che il 30 settembre in aula aveva confermato quanto denunciato a suo tempo, quando scoprì importi anomalie che mettevano in evidenza come molti dipendenti prendessero due volte lo stesso incentivo per il medesimo lavoro o comunque importi superiori al dovuto.
Al processo sono imputati anche Angelo Puccia, Alfonso Schepisi, Letterio Frisone, Gaspare Sceusa che si alternavano nei ruoli di rup e di direttori dei lavori e che sono imputati anche in altri processi relativi alla gestione del Consorzio autostrade.