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Cronaca

Defibrillatore preso di mira dai vandali a Piazza Cairoli, Versace: “Dobbiamo investire in formazione ed informazione”

Incredulo per l'accaduto il presidente di "Cuore per Messina”, che con la sua associazione aveva donato alla collettività l'apparecchio installato a giugno del 2019

Devastazione, teppismo, maleducazione. Nessun rispetto per il bene comune. Hanno scosso le immagini pubblicate da MessinaOggi e riprese da altre testate (qui il link), che mostra un episodio di vandalismo accaduto ieri sera a Piazza Cairoli. Il video mostra dei ragazzi che prendono a pugni il defibrillatore, fuori campo la voce di un cittadino che chiama le forze dell’ordine per segnalare quanto sta accadendo. Sul posto i vigili urbani che si trovavano nei pressi della piazza. Al loro arrivo, il fuggi fuggi dopo aver devastato il defibrillatore. Adesso si cerca di risalire all’identità di teppisti ma l’atto vandalico è una ferita alla città.

Incredulo per l'accaduto,  Antonio Giovanni Versace (nella foto), presidente dell'Associazione Cuore per Messina, che con la sua associazione aveva donato alla collettività il defibrillatore installato a Piazza Cairoli nel mese di giugno del 2019.

versace-3Quello devastato a piazza Cairoli era uno dei tanti apparati, donati alla città dall'Associazione, che ha tra i suoi obiettivi quello di rendere Messina, città cardioprotetta.

“Il gesto è sicuramente da condannare, ma allo stesso tempo deve farci riflettere - spiega Versace - Dobbiamo investire in formazione ed informazione, portare i cittadini a conoscere i vantaggi derivanti dalla presenza sul territorio di presidi sanitari di questo tipo”.

Versace, ricorda quanto accaduto qualche anno fa, quando un cittadino era riuscito a prestare le prime cure ad un turista con arresto cardiaco, ed al felice epilogo.

La donazione del defibrillatore da parte dell’Associazione “Progetto Cuore-Una scossa per la vita”, insieme ad altri (cinque sono stati posizionati al rettorato dell’Università degli Studi di Messina, due alla cittadella sportiva universitaria e negli istituti Sant’Ignazio e Leone XXIII) prevedeva anche la formazione di personale non sanitario per le manovre di rianimazione cardiopolmonare, ma soprattutto per l’utilizzo del DAE. A tal fine l’associazione ha infatti formato gratuitamente centinaia di operatori. In Italia sono circa 70mila le persone colpite da arresto cardiaco ogni anno, sapere come comportarsi in casi di emergenza ed avere gli strumenti utili diventa fondamentale.

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