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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Rometta

"No al re delle leggi razziali", Rometta vuole cambiare via Vittorio Emanuele III in Battiato ma la Soprintendenza si oppone

E' scontro dopo il parere negativo inviato in prefettura. La dura lettera del sindaco Merlino: "Siamo pronti al ricorso al Tar e non solo. Non trovo giusto camminare in una strada intestata a un codardo che si è reso artefice di comportamenti estremamente negativi"

Una nuova polemica si abbatte sulla Soprintendenza di Messina, questa volta per una questione relativa alla toponomastica. L’ente di Viale Boccetta presieduto da Mirella Vinci – di recente costretta a fare macchina indietro e cancellare le scritte fasciste a Palazzo Coppedè – di nuovo sotto i riflettori per un parere contrario alla Prefettura di Messina su richiesta del Comune di Rometta di intitolare al cantautore, compositore e scrittore catanese Franco Battiato la via che porta il nome di Emanuele III di Savoia.

Un parere contrario, anche se non vincolante, che entra nel merito pur svincolandosi dalle valutazioni ideologiche. “Questa Soprintendenza – si legge infatti – ravvisa battaglie ideologiche contro taluni eventi e personaggi storici che comunque rappresentano la Storia d’Italia e la valutazione su tali ideologie esula dai compiti di quest’Ufficio”.

La lettera alla prefettura

La parola ora passa alla prefettura, ma si annuncia già battaglia. Il sindaco Nicola Merlino ha già risposto al Palazoz del Governo rivendicando le ragioni all’origine della scelta. "La Giunta comunale di Rometta, - scrive - nell'esercizio delle prerogative che le sono espressamente conferite, su univoca sollecitazione della Commissione per la Toponomastica, ha deliberato la scelta di sostituire il toponimo di una via di Rometta (Via Vittorio Emanuele III) per intitolarla ad un illustre cantautore siciliano, Franco Battiato, di recente scomparso. A fondamento della propria scelta la Giunta comunale ha addotto motivazioni squisitamente riconducibili a "fatti" ed "eventi"' storici che hanno caratterizzato il regno e la figura del Sovrano. Nessuna adesione a "battaglie ideologiche” diversamente da quanto sbrigativamente asserito dalla Soprintendenza nella resa del parere, è presente nella delibera adottata. Invero la Giunta, nel comparare il toponimo attuale con quello oggetto della proposta modificativa, ha optato per il cambiamento, nel sostanziale convincimento che quanto espresso dalla Commissione per Toponomastica sia espressione del più generale sentire della Comunità romettese, che - con la proposta intitolazione - intende rendere omaggio a un poliedrico artista, che tanto lustro ha reso alla sua terra ed a tutti i siciliani. D'altro verso – continua il sindaco - è univoca tutta la storiografia nell'evidenziare il ruolo non positivo svolto da Vittorio Emanuele II in vari momenti particolarmente significativi della storia d'Italia, come si ha avuto modo di evidenziare nella delibera adottata dalla Giunta comunale in data 8 febbraio 2023. Qui ci si limita a ricordare la sottoscrizione delle leggi razziali nel 1938 che banno consentito la deportazione e la monte di tanti ebrei e la fuga da Roma l’8 settembre 1943 dopo la sottoscrizione dell'armistizio con abbandono dell’esercito italiano alla merce dei tedeschi”.

Merlino sollecita dunque alla Prefettura a esprimersi positivamente tenendo conto che il parere della Soprintendenza non è vincolante mentre rientra nelle prerogative e nella competenza della giunta comunale autorizzare il cambio di intitolazione.

I cambi alla toponomastica

Una rivoluzione lenta ma inesorabile quella per la toponomastica avviata negli ultimi anni con il sindaco Merlino che ha chiamato al lavoro diciassette donne affidando loro il compito di riscrivere la storia del comune revisionando le vie del paese. Sotto la scure, in particolare, proprio le tante vie dedicate ai Savoia. 

Qualcuno ricorderà che già il 30 agosto del 2014, tra mille polemiche, riuscì a fare intitolare la piazza stazione a Graziella Campagna, la sedicenne uccisa dalla mafia. A quel periodo risale anche l’intitolazione di un tratto di strada nei pressi della ex pretura dove - fra l’altro - prestò servizio al giudice Cesare Terranova, anche lui ucciso dalla mafia. Una via porta di recente, grazie a Merlino, anche il nome della cantautrice siciliana Rosa Ballistreri e un'altra a Peppino Impastato mentre a don Pino Puglisi è stato intitolato il ponte di collegamento con Spadafora. E pochi sono i dubbi che quella intitolata oggi a Vittorio Emanuele II si chiamerà Franco Battiato.

L'invito alla Soprintendenza

“Se la prefettura non dovesse autorizzare faremo ricorso al Tar, e non solo, perché non trovo giusto camminare in una strada intestata a un codardo che si è reso artefice di comportamenti estremamente negativi. Ricordo tra l'altro che in diverse realtà in Italia sono state adottate scelte simili, non ultima Napoli e una scuola di Lucerna”, spiega Merlino che oggi nel suo profilo social pubblica un documentario di Stefano Munafò e Valter Preci per ricordare la “vergognosa fuga del re Vittorio Emanuele III e del governo a Brindisi la mattina all'alba del 9 settembre 1943, senza alcuna direttiva lasciando Roma, l'esercito ed il popolo italiano alla mercé dei tedeschi”.

Con un consiglio ai responsabili della Soprintendenza di vederlo perché “ognuno deve svolgere con rigore il compito affidatogli dalla legge, senza scrivere amenità”.

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