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Economia

Per Facile.it sono povere il 30 per cento delle famiglie siciliane, Gioveni: “Shopping card contro la crisi da Covid”

La proposta del consigliere comunale per “clonare” la family card anche per le altre categorie commerciali. Intanto l'analisi condotta da mUp Research e Norstat ad aprile documenta una sofferenza maggiore in Sicilia rispetto al resto d'Italia. Ecco in cifre le conseguenze economiche e le rinunce già fatte

Una shopping card anche per la famiglie e medio reddito da utilizzare per aiutare le famiglie e le tipologie di commercio che non vendono generi alimentari e che per l’emergenza sono rimasti chiusi.

E’ la proposta del consigliere comunale Libero Gioveni, in attesa di capire se le varie proposte e misure economiche avanzate in Consiglio per i  commercianti potranno essere praticabili. La shopping card  ricalcherebbe “la positiva sperimentazione della family card a cui hanno aderito (e quindi anche beneficiato) parecchi esercizi di generi alimentari”.

L’idea sarebbe quella di fornire una carta o un coupon a una buona percentuale di famiglie messinesi, anche quelle con un reddito medio, utilizzando parte del tesoretto messo a disposizione dal Comune di Messina, obbligando a spendere la card in tutti i negozi che aderirebbero all’iniziativa registrandosi su una piattaforma da creare nel sito del Comune, sulla stessa stregua di quella utilizzata per far accreditare i commercianti di generi alimentari.

“Basterebbe – precisa Gioveni –anche una quota simbolica di 100 euro o 200 euro a famiglia per una platea di circa 20.000 famiglie (per delle risorse quindi che andrebbero dai 2 ai 4 milioni di euro dei 39 già disponibili) che, oltre a fornire un piccolo aiuto alle medesime famiglie, servirebbero soprattutto a sostenere la ripresa dell’economia cittadina, rinvigorendo tutte quelle attività commerciali colpite duramente da una crisi purtroppo senza precedenti”.

Secondo uno studio di Facile.it, in Sicilia ormai oltre il 30 per cento delle famiglie ha difficoltà di sopravvivenza dall’obbligo della quarantena a fronte del 19, 4 per cento della media nazionale.

Un dato che fa riflettere e spinge a chiedere maggiori attenzioni nell’isola.

L’indagine per Facile.it è stata condotta da mUp Research e Norstat ad aprile 2020. Se in totale le famiglie della Sicilia che hanno visto calare le entrate sono oltre 788.000, il 15% delle famiglie dei rispondenti, pari a circa 218.000 nuclei familiari, ha visto calare il proprio reddito mensile di oltre il 50%. Se si guarda a chi ha ammesso di aver perso il 100% delle proprie entrate, la percentuale è, in regione, pari al 10%, equivalente a circa 145.000 famiglie, e, continuando ad analizzare i dati nel dettaglio, quasi un rispondente su 3, pari quindi al 30% dei nuclei familiari siciliani, ha dichiarato di trovarsi già oggi in una situazione di difficoltà economica (a fronte di una media nazionale del 19,4%).

Come i siciliani stanno affrontando la situazione

Se a livello nazionale il 53% dei nuclei familiari sta adottando dei comportamenti ad hoc per far fronte alla situazione, la percentuale sale al 56% se si guarda alle famiglie della Sicilia. Nello specifico, il 27,5% dei rispondenti siciliani ha dichiarato di aver fatto ricorso ai propri risparmi e altrettanti (27,5%) hanno cercato di ridurre le spese legate al cibo (contro una media nazionale pari al 21,8%); il 14,2% ha invece cercato di ridurre le altre spese di casa (es. utenze domestiche, ecc.)

Gli aiuti previsti dal Governo: i più richiesti e quelli più utili

Se si analizzano le risposte di coloro che hanno dichiarato di aver fatto ricorso ad una o più misure introdotte dai decreti del Governo emerge che tra gli intervistati siciliani la percentuale è pari al 15%. Guardando ai soli interventi per i quali i cittadini hanno potuto scegliere se aderire o meno, quello più utilizzato dalle famiglie della Sicilia è stato il bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva (33,3% dei rispondenti siciliani che hanno fatto uso di aiuti governativi), seguito dalla possibilità di prolungare la validità della polizza Rc auto o moto o di prorogare le revisiona (27,8% vs un valore nazionale pari al 13,2%).

La ricerca ha infine voluto indagare quali fossero, tra i principali interventi introdotti dal Governo per fronteggiare l’emergenza, quelli ritenuti più utili; alla domanda “indichi i tre interventi che ritiene più utili”, il 56,7% degli intervistati siciliani ha risposto il bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva (47,5% a livello nazionale), seguito dal divieto di licenziamenti e l’ampliamento della cassa integrazione (51,7% vs 52,8% a livello nazionale) e la sospensione del mutuo prima casa (40,8% contro una media nazionale del 39,2%).

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