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Saldi invernali, si parte questa settimana: le cinque regole da tenere a mente

Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 137 euro. Tutte le informazioni per gli acquisti in sicurezza

Cominciano questa settimana i saldi anche in Sicilia. La stagione degli sconti invernali è dunque alle porte. Quest'anno inizieranno venerdì 5 gennaio, fatta eccezione per la Valle d'Aosta che partirà già mercoledì 3.

La commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni, riunita il 21 novembre scorso, aveva accolto le richieste della maggior parte delle associazioni di categoria più rappresentative a livello nazionale, confermando come data di inizio dei saldi invernali venerdì 5 gennaio 2024 in tutto il Paese, cioè il primo giorno feriale antecedente l’Epifania, così come previsto nell’accordo relativo agli “Indirizzi unitari delle Regioni sull’individuazione della data di inizio delle vendite di fine stagione”, approvato il 24 marzo 2011.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro. Confcommercio e Federazione Moda Italia ricordano 5 regole da tenere a mente per fare acquisti.

La prima è che nel periodo dei saldi, il negoziante ha l'obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. Come stabilito dalle norme oggi in vigore, il prezzo iniziale indica il "prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi". Un altro elemento da tenere in considerazione è che i capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento.

La regola numero 3 riguarda i pagamenti. Non si tratta di una novità, ma giova ricordare che i negozianti hanno sempre l'obbligo di accettare carte di credito e bancomat.

Per quanto riguarda la prova dei capi invece il cliente non ha sempre ragione: è il negoziante a decidere, a propria discrezione, se e quando nel suo esercizio è possibile provare un abito o altri oggetti d'abbigliamento.

Infine il quinto e ultimo punto (che forse è ancora il più importante). Prima di procedere all'acquisto è meglio pensarci bene: la possibilità di cambiare un capo già pagato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. Se il capo che abbiamo acquistato ha dei difetti scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione. Nel caso questa fosse impossibile, il commerciante dovrà restituire in tutto o in parte l'importo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati.

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