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Economia

Gli stipendi degli italiani, ecco dove si guadagna di più: Messina sotto alla media nazionale

Milano è la città con le buste paga più alte. In questa speciale classifica la città metropolitana si posiziona alla posizione numero 81 su 107 città. I dati emergono dalla rilevazione dell'Istituto Tagliacarne

Le gabbie salariali sono scomparse da molti decenni, ma non per questo gli stipendi sono identici in tutte le città della Penisola. A Milano ad esempio si guadagna molto meglio che altrove e lo stipendio medio (30.464 euro) è superiore di due volte e mezzo rispetto a quello nazionale (di 12.473 euro), ma anche 9 volte più alto di quello di Rieti fanalino di coda nella classifica retributiva, e nettamente superiore a quello di Messina ( 7274,15 euro).

Non solo: a Milano tra il 2019 e il 2021 le buste paga hanno avuto un incremento del 6,7% mentre a Messina sono addirittura scese al -2,2%. Va detto però che nel capoluogo lombardo il reddito da lavoro dipendente rappresenta oltre il 90% del reddito disponibile contro il 63,1% della media nazionale.

Dove si guadagna meglio? In questa speciale classifica Messina si posiziona alla posizione numero 81 su 107 città, subito dopo Palermo e una postazione prima rispetto a Caltanissetta. Con uno stipendio nettamente inferiore rispetto a quello medio nazionale. 

Milano a parte, anche a Bolzano (18.942 euro), Bologna (18.628), Parma (18.175) e Roma (17.774) le buste paga sono ben più alte della media, ma comunque molto distanti da quelle che percepiscono i lavoratori milanesi. I dati emergono dalla rilevazione dell'Istituto Tagliacarne. In fondo alla classifica troviamo come detto Rieti (3.317), preceduta da Viterbo (4.062), Agrigento (5.337) ed Enna (5.557). 

"L'analisi dimostra che la geografia delle retribuzioni è diversificata territorialmente, e sotto vari aspetti non rispetta la tradizionale dicotomia Nord-Sud - ha sottolineato Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne - infatti se confrontiamo la graduatoria del pil pro capite (che misura la produzione della ricchezza) con quella delle retribuzioni, vediamo che nel primo caso praticamente tutte le ultime trenta posizioni sono appannaggio di province meridionali (con la sola eccezione di Rieti), mentre in quella delle retribuzioni pro-capite troviamo ben 10 province del Centro-Nord, il che induce a riflettere sulle politiche dei redditi a livello locale".

Fonte Today.it

L'incremento degli stipendi

Ma se Milano è la prima provincia italiana per valore pro-capite dei salari, Savona (+14,3%), Oristano (+11,8%) e Sud Sardegna (+11,2%) presentano i maggiori incrementi delle retribuzioni.

Tra 2019 e 2021, il peso in termini pro-capite del reddito da lavoro dipendente sul totale del reddito disponibile è rimasto stabile intorno al 63%. Ma in 42 province su 107, delle quali solo sei sono del Mezzogiorno, è aumentato passando dal 68,7% nel 2019 al 69,7% nel 2021. Nel complesso, l'incidenza delle retribuzioni sulle entrate disponibili si rileva più marcata nelle città metropolitane (71,3%) meno nelle province (57,6%).

Ai due estremi di questa forbice si trovano Rieti con il 23,9% e Milano con il 90,7%. Tanto che, se ci fosse una classifica del reddito disponibile al netto del reddito da lavoro dipendente, il capoluogo lombardo precipiterebbe all'ultimo posto in classifica con appena 3.131 euro a testa.

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