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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Prove di alleanza all'Ars tra Pd, M5Stelle e ScN: "Oggi nasce il comitato di liberazione della Sicilia"

Centrodestra e il governo Schifani nel mirino delle tre forze d’opposizione. La conferenza stampa per spiegare le ragioni che potrebbero portare a una nuova geografia in vista delle prossime regionali

"Oggi nasce un Comitato di liberazione della Sicilia per liberarsi da questo comitato d'affari e da questa gestione politico mafiosa". È quanto ho affermato nel corso della conferenza stampa congiunta convocata stamani all'Ars dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca con il capogruppo del PD, Michele Catanzaro e il capogruppo del M5S Antonino De Luca.

"Il comune denominatore che deve riguardare tutti i siciliani è il fronte di un comitato di liberazione della Sicilia - ha detto De Luca - Abbiamo già dimostrato in aula durante la discussione sulla legge di stabilità che come opposizioni siamo in grado di fare un passo avanti per mettere da parte certi steccati e certe storie e guardare avanti nell’esclusivo interesse della Sicilia. Noi rappresentiamo la maggioranza dei siciliani, mentre oggi la Sicilia è governata da una minoranza, così come abbiamo più volte detto in aula. Il presidente Schifani passerà alla storia per essere il presidente che ha registrato più assenze. Lo invito nuovamente al confronto su questo report che ha presentato parlando di grandi risultati ottenuti in un anno del suo governo e che noi siamo in grado di smontare punto su punto. Schifani la smetta di fare il coyote. Stiamo gettando le basi per un progetto credibile per i siciliani. Entro qualche anno bisognerà individuare un metodo per fare sintesi e offrire una reale alternativa a questa terra".

Sulla stessa lunghezza d'onda Michele Catanzaro:  "C'è una coalizione del centrodestra che forse rimane in piedi rispetto alla gestione del potere  ma forse non resta in piedi rispetto a quelli che sono gli obiettivi. I temi da affrontare per la Sicilia. Come gruppi parlamentari stiamo cercando di portare il nostro lavoro fuori dal parlamento regionale, per dire che domani ognuno con le proprie particolarità possiamo mettere insieme un gruppo che può diventare qualcosa di importante ed essere alternativo a questo governo regionale".

Un governo che per Catanzaro è fallimentare: "Rispetto a quello che accade, Schifani deve andare a Roma e riuscire a far valere le ragioni della Sicilia. Noi abbiamo fatto delle battaglie, dal numero chiuso a Medicina al dimensionamento scolastico, rimaste circoscritte ma non sono andare fuori dallo Stretto perché il governo nazionale impone il silenzio a questa coalizione di centrodestra. Di fronte all’imbarazzante inefficienza del governo, Pd, Movimento 5stelle e Sud chiama Nord stanno dimostrando compattezza e sintonia, privilegiando gli obiettivi e non le ambizioni personali".

Boccia a tutto campo e spiega le ragioni della nuova intesa, anche il pentastellato Antonio De Luca che ha toccato soprattutto il tema a lui caro della sanità, "lo spettacolo indecoroso e lungo della nomina dei direttori generali"  ed i tagli che penalizzano continuamente la salute pubblica con accuse gravi: "Manca il 50 per cento del personale nei pronto soccorso siciliani, non si rende conto del problema liste d'attesa, regalare 25 milioni di euro alla sanità privata non ha risolto il problema magari ha migliorato il bilancio di alcune aziende che magari hanno sostenuto questo governo".

Il Pd chiude la porta a Cateno De Luca, alle Europee solo candidati dei democratici

E ancora: "Il problema dei rifiuti che non è stato nemmeno toccato, il problema dei forestali che mancando. Non solo non si stanno risolvendo ma neppure trattando. Siamo in uno stato di totale abbandono. Anche il tema dissesto idrogeologico è sparito dai radar ma si preoccupa di nominare il delegato del dissesto idrogeologico (Maurizio Croce, ndr) nell'autorità portuale del Comitato di sistema dello Stretto. Due ruoli non compatibili fra di loro. Una situazione che ci dà la dimensione da un lato dell'arroganza di questo governo, dall'altra dell'incapacità e infine del distacco totale dalla realtà e dalle norme che dovrebbero regolare le norme non del potere siciliano ma del territorio".

Opposizioni dunque coalizzate nell’attacco del centrodestra all’Ars. E se l'intesa per le Europee non s'ha da fare, la meta delle prossime elezioni regionali potrebbe comunque vedere una geografia politica diversa da quella che ha affrontato in ordine sparso le elezioni trascorse. Ma il percorso comune tracciato oggi farà sentire il proprio peso anche rispetto alle scelte che il governo regionale si appresta ad affrontare come la riforma delle Province che ieri ha superato solo il primo scoglio e si avvia all'approvazione con le pregiudiziali di incostituzionalità già sollevate dal Pd,

E sulle Europee de Luca chiarisce: "Niente accordo con Sgarbi, Bandecchi e Vannacci"

E sempre sul fronte elettorale arriva invece una presa di posizione chiara rispetto alle intenzioni di Cateno De Luca: “Da un paio di giorni leggo dichiarazioni e ricostruzioni giornalistiche fantasiose in merito a una ipotetica lista insieme a Sgarbi, Bandecchi e Vannacci - afferma De Luca -  Mi preme sottolineare che noi non siamo alla ricerca di liste per dimostrare di esistere, noi già esistiamo e la campagna tesseramento che si è conclusa con un primo dato parziale di 14mila tesserati in tutta Italia ne è la dimostrazione. Stimo Sgarbi, una delle menti più brillanti della cultura italiana, ma ad oggi noi abbiamo messo in chiaro dei punti che non sono trattabili: meno Europa e più equità. Abbiamo detto chiaramente di essere contrari all’autonomia differenziata di Calderoli e siamo contrari alla Pac (Politica Agricola Comune). Stiamo lavorando a un fronte che metta insieme pezzi di società civile e forze politiche che in maniera netta e senza equivoci sposano queste battaglie e che ad oggi si sono opposti nelle sedi opportune. Noi non siamo alla ricerca di poltrone perché non siamo disoccupati e dunque per noi il seggio a Bruxelles non è vitale. Di sicuro non svendiamo la nostra storia per ottenerlo. Rilancio il nostro appello a chi vuole unirsi a questo fronte comune, dove però non possono prevalere i personalismi”.

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