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La maggioranza va di nuovo sotto all'Ars, bocciata la riforma delle Province

"No" dell'Aula col voto segreto al disegno di legge voluto da Schifani per reintrodurre il voto diretto dei presidenti: 25 i favorevoli, 40 i contrari. Sono stati 13 i "franchi tiratori". Crisi nel Centrodestra. Cuffaro: "Voto sconcertante". I 5 Stelle e Cateno De Luca chiedono le dimissioni del Governatore

Fallisce il tentativo del governo Schifani di reintrodurre l'elezione diretta dei presidenti delle Province in Sicilia. E' stato infatti bocciato all'Ars, con voto segreto, il disegno di legge. La maggioranza è ai ferri corti, sono 13 infatti i "franchi tiratori" che hanno votato contro la riforma. La votazione si è chiusa con 25 favorevoli e 40 contrari. Se l'opposizione esulta e c'è chi come il Movimento 5 Stelle e De Luca chiede le dimissioni del presidente, nella maggioranza c'è chi parla di "voto sconcertante". 

Le reazioni

Cuffaro: "Anteposto l'interesse proprio a quello della comunità"

"Suscita grande sconcerto il voto dell'Assemblea Regionale che, nei fatti, blocca il percorso del disegno di legge per l'elezione diretta degli organi di province e città metropolitane". Lo dichiara il segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro. "Di fronte ai partiti di maggioranza compattamente schierati per raggiungere l'importante obiettivo, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, abbiamo registrato, incredibilmente, scelte di segno opposto di diversi deputati della stessa maggioranza. Con la complicità del voto segreto - continua Cuffaro - qualcuno è stato, evidentemente, guidato da ben altri intendimenti e, probabilmente, preoccupato dalla possibilità di restituire ai cittadini la parola sul governo degli enti di area vasta. Sarebbe stato opportuno che chi non voleva il ritorno delle Province lo dicesse per tempo, evitando la vergogna a cui abbiamo assistito oggi. Chi ha votato contro non ha tenuto conto dello stato indecoroso di scuole, strade provinciali dissestate e divenute, a causa dei rifiuti, discariche a cielo aperto, anteponendo l'interesse proprio a quello dell'intera comunità".

Assenza (FdI): "Rammaricato per la bocciatura"

"Quella scritta qui all'Ars con la bocciatura del disegno di legge sulle Province non è una bella pagina. Nonostante le mie perplessità sul rischio di un'impugnativa dei comizi elettorali da parte di qualsiasi elettore davanti al Tar, sono infatti rammaricato per l'esito di questo voto poiché condivido la necessità di ridare la parola ai cittadini in un organismo così importante". Lo afferma Giorgio Assenza, capogruppo all'Ars di Fratelli d'Italia, aggiungendo: "Dobbiamo anzitutto riflettere seriamente sull'opportunità di mantenere nel regolamento dell'Ars il voto segreto su tutte le materie. Mi assumo l'impegno di proporre una norma che modifichi questa assurdità e vergogna, in modo da riservare il voto segreto solo a specifici argomenti e nelle valutazioni sulle persone. Infine sono del tutto contrario all'accanimento manifestato qui in aula contro il presidente Renato Schifani, il quale coraggiosamente ha sollecitato i partiti della maggioranza a fare quadrato su questa riforma per adempiere a uno dei punti programmatici del governo regionale".

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De Luca: "Schifani adesso si dimetta"

“La bocciatura del disegno di legge sul voto diretto nelle Province in Sicilia - dichiara il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca - rappresenta l’ennesima sconfitta, per il governo di Renato Schifani, nel giro di pochi giorni. Avevamo invitato il presidente Schifani a un confronto costruttivo su un anno di attività, ma purtroppo la sua presenza oggi sembra essere stata ancora una volta sfortunata per la sua stessa maggioranza. Lo avevamo detto all’inizio dei lavori che la sua presenza Presidente non avrebbe portato bene. E' evidente che l'atteggiamento intimidatorio del presidente Schifani non ha sortito gli effetti sperati. La sua presenza in aula sembra aver contribuito alla disgregazione della sua stessa maggioranza. E' giunto il momento di voltare pagina e di scegliere un presidente degno di questo nome. Alla luce di quanto è successo il presidente Schifani non può che dimettersi. C’è di mezzo credibilità della Sicilia. D’altronde lui stesso aveva affermato entrando in aula che si sarebbe dimesso in caso di voto negativo, sia coerente e si dimetta".

Di Paola (M5S): “Il presidente tragga le dovute considerazioni”

“Il parlamento regionale ha sfiduciato palesemente per la seconda volta il presidente Schifani presente in aula. La prima volta con il disegno di legge che salvava gli ineleggibili, e oggi con l’altro suo cavallo di battaglia ovvero la restaurazione delle province regionali e delle relative poltrone. Se fossi il Presidente Schifani trarrei le dovute considerazioni da questa ennesima bocciatura. La maggioranza di destra non esiste più e non rappresenta i siciliani”. A dichiararlo è il deputato regionale e coordinatore del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola a commento della seduta Ars. “Con questa sonora bocciatura - aggiunge Di Paola - ribadiamo la nostra posizione contraria a questo ddl province. Evitiamo di creare storture normative che danneggiano i siciliani. Ci sono ben altre emergenze di cui dobbiamo occuparci come rappresentanti dei siciliani: dalla viabilità all’agricoltura, da quella della sanità alla crisi di liquidità delle famiglie. I siciliani non possono più aspettare e non sanno cosa farsene della moltiplicazione delle poltrone".

Fonte: PalermoToday

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