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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

La maggioranza del Consiglio comunale contro la Musolino: "Alle Europee si candidi nel nostro Collegio"

Il presidente Pergolizzi e altri quattordici colleghi hanno criticato la scelta del loro ex assessore lanciando un monito politico. Solidarietà a De Luca anche dal sindaco Basile e dalle donne dell'amministrazione

Molti di loro l'hanno sicuramente sostenuta alle elezioni politiche del 2022. Di certo non lo faranno più i consiglieri comunali che hanno firmato il comunicato di solidarietà e vicinanza all'ex sindaco di Messina Cateno De Luca e una reprimenda alla senatrice Dafne Musolino che da 48 ore ha abbandonato il movimento Sud chiama Nord per scegliere Italia Viva di Matteo Renzi. I consiglieri Concetta BUONOCORE, Giuseppe BUSA’, Salvatore CARUSO, Francesco CIPOLLA, Nicoletta D’ANGELO, Rosaria DI CIUCCIO, Antonella FEMINO’, Serena GIANNETTO, Margherita MILAZZO, Raimondo MORTELLITI, Salvatore PAPA, Nello PERGOLIZZI, Raffaele RINALDO, Giuseppe SCHEPIS e Giuseppe TRISCHITTA scrivono: "In quest’anno di legislatura, noi tutti, pur con una dialettica interna a volte aspra, abbiamo quotidianamente agito, su ogni questione, nello spirito di sana e corretta gestione politica e amministrativa del nostro Comune, sostenendo sempre con serietà e fermezza le proposte del Sindaco e della Giunta e la stessa cosa ci saremmo aspettati da chi, per diversi anni, ha avuto l’onore, con i voti dei cittadini Messinesi che hanno risposto fiducia nel progetto politico di Cateno De Luca, di poter rappresentare la nostra città nella Giunta Municipale e al Senato della Repubblica. ​Cercando di far maggior chiarezza ai cittadini, noi tutti eravamo convinti che la scelta della candidatura di Dafne Musolino fosse idonea ad affrontare, tutti insieme, le varie problematiche trovando soluzioni ed evitando che si accentuino. Quanto sopra è auspicabile attraverso un confronto interno che, se non voluto, dimostra come si voglia continuare a essere distanti dai problemi reali dei cittadini e dei territori ed evidenzia come si possa essere legati a vecchie logiche che non appartengono certamente alla nostra famiglia politica - proseguono -  Noi non solo ci opponiamo a questa impostazione, ma continueremo anche ad agire nella stessa identica modalità che ha consentito al nostro Gruppo Politico di operare sempre con chiarezza, determinazione e unanimità, su tutte le scelte portate avanti fino a oggi. Ci auguriamo di vedere la senatrice Musolino candidata nel nostro collegio alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, tra le fila di Italia Viva, forte dei 50 mila voti conseguiti nell’ultima competizione elettorale europea e di tutte le nobili motivazioni che hanno determinato la sua scelta di tradire la fiducia di Cateno De Luca, di tutta la classe dirigente del nostro movimento politico e, non per ultimo, di tutti coloro che l’hanno votata solo perché espressione di un preciso progetto.

La posizione della Musolino    

Se si candidasse - concludono - avrebbe l'occasione di potersi confrontare con colui che gli ha consentito di arrivare nei palazzi dorati, di mostrare così, la sua forza elettorale e di chiarire a tutta la cittadinanza le vere motivazioni, che a tutt'oggi non sono appalesate, che hanno portato la stessa ad approdare ad altri lidi politici".

Anche il sindaco di Messina Basile ha espresso solidarietà a Cateno De Luca: "“Dopo giugno del 2022 con la mia elezione a Sindaco della Messina si è aperta una nuova stagione politica con le elezioni Regionali e Nazionali che hanno visto la nascita del movimento SUD chiama NORD, un progetto ambizioso in cui tutti abbiamo creduto e continuiamo a credere. Un progetto nato
appena 12 mesi fa che ha portato risultati concreti sui territori amministrati con l’elezione di ben otto deputati al Parlamento Siciliano e due al Parlamento Italiano. Per incidere bisogna crederci e lavorare quotidianamente e non bastano le ‘comparanze’ politiche. Chi crede ad un progetto lo porta avanti senza farsi incantare dalle sirene del potere fine a sé stesso che ti porta a perdere la testa. Noi siamo tutti frutto del progetto che Cateno De Luca ha avviato a Messina nel giugno del 2018 e che stiamo
portando avanti con la costanza e la coerenza che non appartiene alla politica ma alle singole persone non tutte riconoscenti e oneste con il proprio elettorato. Ma nella vita su fanno scelte e su quelle si viene giudicati! Non posso non esprimere la mia piena solidarietà al sindaco Cateno De Luca. Da sindaco a sindaco da amministratore ad amministratore da colui che nella Giunta e nelle Partecipate ha sempre creduto e valorizzato le figure femminili ben oltre le cosiddette quote rosa. Non è giusto che per mera strumentalizzazione politica tutto questo venga insabbiato spostando l’attenzione su argomenti inesistenti, piuttosto concentriamoci sulla incoerenza politica e sulla totale mancanza di rispetto umano rappresentato da certi ingiustificati cambi di casacca? Volevo astenermi dal commentare le triste recenti vicende che hanno colpito la famiglia di Sud Chiama Nord ma non ho resistito di fronte a questa mistificazione della storia di Cateno De Luca. Andiamo avanti sempre più forti e sempre al
fianco del nostro leader. Anche in questa occasione il tempo sarà galantuomo!”.

“Cateno De Luca non è un Sindaco maschilista e patriarcale o misogino e grezzo, perché non lo è prima di tutto come uomo prima ancora di personaggio pubblico”. Sono le stesse donne di oggi, con una o poco più di qualche new entry o dimissione, e rappresentanti dell’Amministrazione del sindaco Federico Basile a riaffermare e fare proprie, le parole espresse in una nota stampa del 21 febbraio del 2021. “Siamo state in silenzio in queste ore, a fronte di un’azione di strumentalizzazione di espressioni prettamente politiche con l’intento di paragonarle a chi le violenze verbali e le discriminazioni di genere li subisce quotidianamente non dando valore alle donne che ne sono realmente vittime”. È quanto affermano le Assessore Alessandra Calafiore e Liana Cannata; le Presidenti delle Partecipate comunali Messinaservizi Bene Comune, AMAM e Messina Social City, rispettivamente Mariagrazia Interdonato, Loredana Bonasera e Valeria Asquini con le componenti i CdA, Giusi Calanni per la Patrimonio Messina; Francesca Martello per Arisme; Daniela Bruno della MSC; Alessandra Franza per AMAM; e Carla Grillo di ATM. “Interrompiamo il silenzio per difendere il nostro leader politico da un’accusa ingiusta e pretestuosa che non trova riscontro nella realtà. Se fosse stato misogino – ribadisce all’unisono ancora una volta la quota rosa - De Luca non avrebbe mai avviato la sua azione di governo amministrativo con una Giunta tra le più rose d’Italia affidando alle donne deleghe pure di un certo peso; e se fosse stato patriarcale non avrebbe affidato a due donne la presidenza rispettivamente di Messina Social City e AMAM, oggi tre, con la presidente della Messinaservizi Bene Comune oltre a una donna anche come Segretario Generale del Comune.
Nessuno può negarne l’evidenzia, in quanto De Luca ha dato come amministratore pubblico non soltanto piena evidenza e sostanza al concetto di parità di genere ma ha rimosso anche quegli ostacoli strutturali che impediscono a noi donne un accesso paritario. Pertanto, un operato quello di De Luca volto a valorizzare donne e uomini della sua squadra senza mai distinzione di genere. Infatti, siamo donne che ogni giorno siedono ai tavoli decisionali alla stessa stregua dei nostri colleghi uomini. Nessuno si è mai permesso di escluderci o zittirci rispetto alle decisioni da adottare. De Luca, oggi, pur nel suo ruolo di leader, ha sempre tenuto conto delle nostre opinioni lasciandoci libere di esprimere il nostro pensiero, così come è giusto che sia; e i nostri ruoli ne sono espressione diretta. Per il resto, ognuno è certamente libero e responsabile delle proprie scelte politiche, noi difendiamo il nostro attivismo e non temiamo certamente chi, conoscendo le nostre qualità e professionalità cerca di imbavagliarci nella visione di avversari politici. Abbiamo una voce anche noi e l’abbiamo voluta usare per difendere il nostro leader politico e la credibilità delle azioni che stiamo mettendo in atto come gender policy. Non dimentichiamo è a noi donne che spetta il compito più arduo, ma più costruttivo, di inventare e gestire la vita sociale sotto tutti i punti di vista. In ultimo ci teniamo a dire basta con questo retaggio culturale che è il primo ostacolo all'equità di genere alla quale si aspira da decenni”.

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