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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

De Luca in lacrime dopo l'addio della Musolino: "Mondo di opportunisti dove ci si vende al miglior offerente"

Il passaggio della senatrice ad Italia Viva nel racconto del leader di Sud chiama Nord: "Complimenti a Matteo Renzi per questo grande colpaccio! Si è presa la nostra senatrice non potendo prendere me"

“Un padre rinnegato dal figlio”. E’ la metafora che ha usato Cateno De Luca per raccontare lo stato d’animo di chi si è sentito tradito, di chi ha perso la "sua" senatrice, anche “se la guardo sempre con gli occhi di un padre che ha fatto tanti sacrifici per crescerla e le auguro le migliori fortune”.

E’ un racconto che finisce tra le lacrime in diretta facebook quello del leader di Sud chiama Nord e Sicilia Vera per commentare l’abbandono della senatrice Dafne Musolino passata a Italia Viva con Matteo Renzi. Un racconto che è anche una analisi politico-sociologica su “chi si vende al miglior offerente”, “in mondo di opportunisti in un mondo in cui troppi pensano che la politica è un modo per campare sulle spalle degli altri”.

“Ti chiedi dove hai sbagliato, ti chiedi perché l'essere umano riesce anche a rinnegare se stesso, la propria storia e ad ammazzare il proprio stesso padre", è la reazione di De Luca. "Quello che mi è stato inferto è un colpo quasi mortale”, spiega snocciolando i “successi” elettorali della sua ex assessora accompagnata con la manina al Senato e per i quali – ci tiene a precisare - “non ha mai speso un euro”. “Le campagne elettorali sono state fatte con i miei soldi, con i vostri contributi delle tessere”, spiega il sindaco di Taormina che si era sgamato "qualche pressing" che attribuisce alle manovre in vista delle Europee, appuntamento che rappresenta uno spartiacque anche per il futuro di Sud chiama Nord e sulla quale De Luca sta investendo tutto il suo tempo.

"In queste ore - è il retroscena - è in corso un tavolo convocato un mese fa al quale avrei dovuto partecipare anche io su insistenza di Letizia Moratti. A questo tavolo c'è Matteo Renzi, Beppe Fioroni e qualcun altro. L'urgenza di fare questa operazione era proprio per l'incontro di oggi, perché era importante che a questo tavolo io arrivassi in una posizione di estrema debolezza perché in quel tavolo si doveva prendere una decisione e io avevo già anticipato da settimane il mio pensiero  e cioè che non avevo intenzione di morire renziano, di diventare una scopa nelle mani di Matteo Renzi. E Renzi, che è bravo con il suo 'stai sereno', ha fatto una operazione da maestro. Così parte la vendetta. Tutto poi si è consumato stanotte, con la Musolino messa con le spalle al muro". Incontro a cui De Luca non si è presentato perché "a un tavolo dove c'è un traditore di professione non mi siedo".

Anche le elezioni suppletive a Monza sono una tappa intermedia importante secondo De Luca che – a conoscenza del cambio di casacca – aveva chiesto stamani alla Musolino di ufficializzare il passaggio dopo questo appuntamento elettorale per il collegio lasciato vuoto da Berlusconi.

Così non è stato. “Certo, immaginate De Luca, un moscerino che va a prendere a Monza almeno il 10 per cento… dove Renzi insieme a Calenda non ha preso neanche il il 6/7 per cento lo scorso anno. Ecco l’urgenza di screditarmi e darmi questa mazzata. Se vedete la Musolino - è lo sfogo di De Luca - chiedetele perché non ha aspettato, perché ora, perché in questo momento. Meritavamo questo? Con queste modalità?”.

Cosa succede ora? “Non lo so – ammette De Luca - cosa genererà sugli elettori di Monda e Brianza. Spero che questa operazione faccia riflettere i brianzoli sulla scelta che andranno a fare il 22 e 23 di ottobre. Me lo auguro”, manda a dire in attesa di chiudere a Monza la campagna elettorale il 19 ottobre. “Se il destino è che gli elettori devono votare sempre il sistema, si tengano il sistema. Per quanto mi riguarda le Europee stabiliranno una volta per tutte il nostro destino, se continuare a portare avanti un progetto nazionale o concentrarsi solo sulla Sicilia anche se non sarò mai nel libro paga di Matteo Renzi e di tutti coloro come lui perché non riuscirei a guardarmi allo specchio e non riuscirei a guardare i miei figli a cui ho sottratto tempo”.

De Luca ha anche chiamato il deputato alla Camera Francesco Gallo. “Volevo essere sicuro di poter continuare ancora su di lui” (il 2 per mille tra l'altro permane fino a quando hanno almeno un deputato). Gallo ha assicurato il suo sostegno insieme al fatto di non essere assolutamente a conoscenza del passaggio della Musolino a Italia Vera anche se da tempo vedeva “strani atteggiamenti e da qualche mese non si frequentavano più”.

Poi il messaggio diretto alla Musolino: “Fagli vedere chi sei perché ti guarderò sempre con orgoglio, ti ho preso che avevi 200 voti e ti ho portato al Senato. Ora però fatti il tuo e noi ci faremo il nostro. Non voglio più avere a che fare con te”.

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