Il caso Maurizio Croce all'attenzione del presidente Schifani, chiesto un nuovo parere

Nuova puntata del caso Maurizio Croce che diventa oggetto di attenzione del presidente della Regione Schifani. Il governatore, dopo l'ufficialità del parere dell'avvocatura di Stato che sancisce l'incompatibilità dell'incarico del consigliere comunale di Forza Italia con quello di soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico ha scritto al dirigente generale del dipartimento Autonomie Locali della Regione, allo stesso Croce e al presidente del Consiglio comunale di Messina Pergolizzi sottolineando che sulla questione sono stati resi due pareri: uno dell'autorità anticorruzione e uno dell'avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo. "L'Anac e l'Avvocatura - scrive Schifani - giungono a conclusioni diametralmente opposte", la prima favorevole al mantenimento del doppio incarico, la seconda no. Il presidente della Regione attende adesso il parere del dipartimento regionale per "evitare di gravare l'erario pubblico di spese per eventuali contenziosi"- si legge. 

Domani il gruppo consiliare del Partito democratico terrà anche una conferenza stampa per esporre nei dettagli la già annunciata proposta di delibera con oggetto: "Attivazione della procedura di contestazione della decadenza per assenze ingiustificate del consigliere comunale Maurizio Croce". I consiglieri Felice Calabrò e Antonella Russo oltre all'incompatibilità per il doppio incarico si concentrano sulla mancata partecipazione ai lavori d'aula del candidato sindaco del centrodestra dal 2022 a oggi. 

La scorsa settimane il Consiglio comunale aveva ricevuto il parere dell'avvocatura distrettuale che dichiara incompatibile Croce sul doppio incarico di soggetto attuatore contro il dissesto idrogeologico e consigliere comunale. Martedì 13 febbraio, alle 13,30, il Consiglio è convocato in seduta straordinaria proprio per discutere proprio dell'avvio della proposta di decadenza dopo il rinvio deciso lo scorso mese.