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"La legalità cresce sui banchi di scuola", memorial day a trent'anni dalla strage di Capaci

L'iniziativa del sindacato autonomo di polizia con gli studenti della Mazzini-Gallo. Un pomeriggio denso di significati e propositi. Che lancia la sfida al sistema mafioso

A trent’anni dalle stragi di Capaci (23 maggio 1992) e di Via D’Amelio (19 luglio 1992), insieme per ricordare e lottare contro la mafia e per la difesa della libertà e dei principi di giustizia, solidarietà e lealtà. E’ questo il messaggio che il Memorial Day 2022, organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia, sezione provinciale di Messina, il cui segretario provinciale Giorgio Guglielmo è stato l’anima pulsante dell’iniziativa, nel celebrare tutte le vittime del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità ha inteso consegnare alla città.

E la scuola, proprio per il compito fondamentale che ha nel formare quelli che saranno i componenti della società del domani, ha avuto una parte fondamentale in un pomeriggio emotivamente denso di significati e propositi. Sono stati infatti gli alunni delle quarte classi dell’Istituto Comprensivo “Mazzini-Gallo” (preparati e accompagnati dagli insegnanti Catania, Caffo, Sorrenti, Manzoli, Triolo, Benassai, Lo Giudice, Morana, Loiacono e Scrima), coinvolti nella manifestazione, con lo slogan: “La legalità cresce sui banchi di scuola”, a voler lanciare la “sfida” a un sistema, quello mafioso, che si può battere solo con la fiducia incondizionata nelle istituzioni.

“La legalità è un percorso di concretezza e di impegno – ha sottolineato la dirigente dell’Istituto, Enrica Marano – e la scuola ha una responsabilità fondamentale nella formazione delle future generazioni. Rispetto dell’altro e rispetto della Costituzione sono principi essenziali per la crescita di una società sana.”

Ci sono due punti dai quali, comunque, non si può prescindere: il riscatto morale e la risposta civile. Ma, ha avvertito il vescovo ausiliare, monsignor Cesare Di Pietro, “ogni valore autentico ha un prezzo da pagare, e voi ragazzi – rivolgendosi agli alunni – siete come un prato fiorito che rappresenta i valori di cui siamo tutti portatori, valori di libertà e di democrazia per la difesa dei quali, rappresentanti delle istituzioni civili, delle forze dell’ordine e anche della Chiesa, come don Pino Puglisi, hanno pagato con la loro vita.”

In apertura, il segretario provinciale SAP, Guglielmo, ha avuto un pensiero toccante per “gli uomini e le donne che hanno perso la vita nell’esercizio del dovere e per tutti coloro che continuano a difendere lo Stato e le sue istituzioni democratiche.” Un modo per non dimenticare il significato della “donazione” e del “sacrificio” per garantire la salvaguardia della nostra sicurezza. E il canto corale dell’inno di Mameli, intonato da tutti gli alunni, è stata la testimonianza più forte del senso di appartenenza, della voglia di riscatto e della fermezza di fare della legalità il proprio stile di vita, confortati dalla certezza che “anche il luogo della strage di Capaci è diventato un ambiente di riscatto e di rinascita – sono parole di mons. Di Pietro – se si pensa che dagli alberi di ulivo, che sono simbolo della pace, lì piantati, è stato ricavato dell’olio consegnato a tutti i vescovi siciliani e, consacrato, verrà utilizzato per i sacramenti più importanti della vita di ogni cristiano.”

Il prossimo 18 maggio si terrà a Roma un convegno dal titolo “Custodire la memoria per costruire il futuro” e il giorno successivo all’altare del Milite Ignoto verrà deposta una corona di alloro e “ricomposto” un puzzle, di cui un tassello è stato presentato nel corso della manifestazione messinese, che raffigura l’ormai celeberrima immagine dei magistrati Falcone e Borsellino insieme.

Nel corso del pomeriggio si è svolto un simbolico quadrangolare di calcetto fra squadre di poliziotti e magistrati, denominate con le sigle (Quarto Savona 15-Quarto Savona 21- Quarto Savona21 Bis-Monza 500) delle auto coinvolte nelle stragi di mafia. Per la cronaca, ha vinto la Quarto Savona 21 BIS, l’auto di scorta del giudice Paolo Borsellino.

Presenti, nel Centro Sportivo Fair Play di Cristo Re, in rappresentanza del questore, il dottore Antonio Borelli, oltre ai vertici del sindacato Autonomo di Polizia, il presidente nazionale, Rosario Indelicato, il segretario nazionale, Giuseppe Coco e il segretario regionale Pietro Billitteri.

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