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Cronaca

Università, la nuova casa per gli studenti in zona Sud: "tutto fermo nonostante fondi e contratto"

Cgil e Udu chiedono riscontro all'Ersu sulle procedure di acquisto di un immobile nei pressi del Policlinico. L'iter bloccato e rischio di perdere il cofinanziamento già stanziato dal ministero

C'è fibrillazione negli ambienti universitari messinesi. Da un lato ci sono le proteste di parte gli studenti contro la scelta dell'Ateneo di ripristinare gli esami in presenza durante la sessione estiva, dall'altro la problematica sulla mancanza di alloggi. Due temi che si incrociano, viste anche le problematiche portate dal Covid che rende tutt'ora poco agevole raggiungere Messina e spostarsi in sicurezza dai paesi della provincia o dalla vicina Calabria.

E proprio sulla questione alloggi per gli studenti, Cgil e Udu (Unione degli Universitari) tirano fuori una vicenda relativa all'acquisto di una palazzina in zona Sud da destinare agli universitari fuori sede e dell'inspiegabile - a detta dei sindacati - retromarcia dell'Ersu (Ente Regionale Diritto allo Studio) sulla questione. Per l'opera è previsto un cofinanziamento del ministero già stabilito nel 2016, ma adesso tutto rischia di andare in fumo. "Il ministero - spiegano in una nota Cgil e Udu -  avevano dato 300 giorni di tempo per sottoscrivere il contratto ed avere il finanziamento. Scadenza che avverrà fra pochi giorni. Purtroppo ci risulta che niente ad oggi è stato fatto e che si stia sprecando un’occasione irripetibile. Infatti, nonostante l’acquisto dell’immobile fosse già stato approvato, come si legge
nel decreto Ersu n°41 del 2018, ad oggi l’Ente non sembra intenzionato a procedere per motivi a noi sconosciuti, nonostante per questo progetto fosse previsto un cofinanziamento del Ministero del 50% della spesa (2 milioni di euro)".

In ballo cifre già previste in vari bilanci e aggiornamenti di programma a partire dal 2016. E anche la palazzina da riconvertire in casa per gli studenti era stata individuata. "Ci risulta - continuano Cgil e Udu -  che a seguito di una Indagine esplorativa, la società Deversorium S.r.l. di Palermo ha proposto la vendita di un immobile distante meno di 1 km dalla sede del Policlinico per l’importo complessivo di 4 milioni 400mila euro imposte e tasse, comprensivo di arredi ed attrezzature, nonché di alcuni interventi di ristrutturazione, rifunzionalizzazione degli spazi ed ambienti interni e di adeguamento tecnologico degli impianti, per renderlo conforme agli standard previsti dalla legge La proposta fu attentamente analizzata da una commissione, appositamente istituita presso l'Ersu di Messina, che aveva considerato positivamente la proposta: 'l’immobile presenta una naturale propensione all’uso, quale residenza per studenti universitari, con una logica distributiva interna che, a seguito delle modifiche proposte in progetto, può essere funzionale agli scopi che si prefigge questo Ente'  ed ha espresso 'parere favorevole per la prosecuzione degli atti propedeutici all’acquisto dell’intero complesso' ed ha deciso di 'convocare il proponente ad apposita audizione in seduta riservata, al fine negoziare con lo stesso, il contenuto della proposta, definire con il proponente le modalità di acquisto, la progettazione esecutiva ed i contenuti principali dello schema di contratto, e del preliminare di vendita".

Nel 2017 arriva la sottoscrizione di un contratto di opzione a titolo gratuito tra università e società privata a cui sono seguite diverse proroghe. Poi tutto sembra essersi fermato. "Siamo a maggio 2021 - precisano i sindacati -  e la procedura non è mai terminata. L’ente era consapevole dell’importanza dell’acquisto della residenza ai fini della garanzia di un più adeguato servizio abitativo agli studenti, che pur rientrando tra le principali attività istituzionali dell’Ente, risulta essere assolutamente carente sotto il profilo quantitativo (la domanda supera notevolmente l’offerta) e qualitativo. Com’è possibile che, nonostante le condizioni assolutamente favorevoli, questo consiglio di amministrazione si stia prendendo la responsabilità di sprecare quest’opportunità?".

Lo scorso mese Cgil ha chiesto un incontro all'Ersu per chiarire la vicenda: "Ancora oggi attendiamo una risposta. In tutte le procedure vi era stata l’assistenza dell’avvocatura dello stato a garanzia della trasparenza e della chiarezza delle procedure. Anche il prezzo stabilito ero congruo al valore dell’immobile e l’acquisto era stato approvato. Cosa è andato storto?".

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