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Cronaca

Il giudice Giorgianni contro il green pass, prese di posizione dall'Associazione magistrati e Csm

Le reazioni dopo la partecipazione del magistrato alla manifestazione di Roma. Chiesta l'apertura di una pratica urgente mentre Anm punta il dito contro le parole pronunciate: "Superato senso di equilibrio e di sobrietà"

La presenza e le parole del giudice Angelo Giorgianni, intervenuto la scorsa settimana alla manifestazione contro il Green Pass a Roma, hanno destato scalpore. Il magistrato in servizio alla corte d'Appello di Messina si era detto pronto a dimettersi puntando il dito contro l'impossibilità di "esprimere la mia opinione sulla legittimità di atti o di provvedimenti, o peggio ancora di denunciare fatti penalmente rilevanti, anche se riguardano rappresentanti delle istituzioni".

Le reazioni non si sono fatte attendere. I togati di Area al Csm, Giuseppe Cascini, Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro, hanno richiesta l'apertura urgente di una pratica al Comitato di presidenza del Consiglio al fine di verificare "l'impatto di tali condotte sulla percezione della sua indipendenza quale magistrato".

Anche in città i colleghi di Giorgianni non sono rimasti insensibili alla presa di posizione del giudice, già sottosegretario all'Interno del governo Prodi. Secondo la giunta messinese dell'Associazione Nazionale Magistrati, a cui si è associato anche il presidente Giuseppe Santalucia, "Si può anche esprimere un'opinione che sia contro il green pass, ma ci sono espressioni che secondo noi superano quel senso di equilibrio e di sobrietà. Ci sono state espressioni non necessarie che hanno un fortissima carica di suggestione che possono creare molta inquietudine e sconcerto soprattutto se provengono da un magistrato, come sta già avvenendo".

Giorgianni, - si legge nella nota della Anm sezione distrettuale di Messina - urlando frasi apodittiche col solo scopo di incitare la folla, dal contenuto finanche eversivo, quali "In nome del popolo italiano il Green Pass è abrogato" e "Oggi il popolo sovrano ha dato il preavviso di sfratto a coloro che occuperò abusivamente i palazzi del potere", spingendosi ad affermare - facendo strumentalmente leva su inappropriati parallelismi storici - che "Oggi il popolo sovrano reclama giustizia per i morti che hanno causato, per le privazioni, per la sofferenza, e noi per loro vogliamo un processo, una nuova Norimberga", ha utilizzato - e citato nel suo intervento - la "toga" che quotidianamente riveste per la tutela dei diritti per sostenere invece, su quel palco, idee e posizioni a tratti incompatibili con uno spirito autenticamente democratico, che dovrebbe invece muovere ogni magistrato così come ogni cittadino investito di funzioni pubbliche.

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