Antonio Mazzeo dalle periferie al Premio Colombe d’oro per la pace
Il blogger e giornalista freelance conquista la giuria con i temi sulla militarizzazione del territorio in Sicilia: "Dedico questa vittoria a tutti coloro che fanno informazione in piccole realtà dove non è possibile raggiungere i grandi media"
Il messinese Antonio Mazzeo esponente del comitato No Muos a Niscemi, con i suoi temi sulla militarizzazione del territorio in Sicilia, conquista la XXXVI edizione del Premio Colombe d'oro per la Pace quest'anno incentrato sulla pandemia.
Il blogger e giornalista freelance, che ha da sempre puntato i riflettori sul ruolo della criminalità organizzata di opere dannose per l'ambiente, sarà premiato il prossimo 8 ottobre insieme a Nello Scavo – giornalista di Avvenire; Francesca Nava –The Post Internazionale; premio speciale a Paolo Miranda. Prima di raggiungere la capitale però scenderà in prima linea con Rete No Ponte sabato 26 settembre in piazza Unione per dire no alla costruzione dell’infrastruttura con il soldi del Recovery Fund.
“Non riteniamo che siano i presupposti-dichiara Mazzeo- per pensare che si possa discutere sulla realizzazione di qualsivoglia struttura nello Stretto che sia ponte o tunnel. Non c’è nessuna intenzione da parte del Governo e dell’Unione Europea di usare questi soldi per queste infrastrutture. Si tratta di una falsa narrazione e ciò dimostra l’incapacità della classe dirigente locale di occuparsi dei problemi necessari. Per l’ennesima volta viene riesumato un cadavere perché manca un piano organico di intervento”.
Il Soldi del Recovery Fund, secondo il gironalista, andrebbero dirottati in altre direzione,verso progetti che puntino su salute, scuola e lavoro: “Bisognerebbe-continua Mezzeo- mettere in sicurezza i territori, garantire la mobilità. Non dimentichiamo che questi fondi sono nati durante l’emergenza per salute e istruzione. Invece di mettere con le spalle al muro il Governo con queste proposte bisognerebbe potenziare il sistema sanitario per un’emergenza che è ancora in atto, lavorare sul disastro dell’istruzione a cui stiamo assistendo e garantire la sicurezza dei territori colpiti dal dissesto idrogeologico e teatro di numerose tragedie tra le ultime ricordiamo Giampilieri, solo questi interventi creerebbero veri posti di lavoro”.
E mentre Mazzeo si prepara alla manifestazione no ponte , non nasconde l’emozione per l’ambito premio organizzato da Archivio Disarmo con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop: “Non me l’aspettavo. Mi ha fatto piacere soprattutto perchè questo premio in passato è stato conferito a chi lavora in Rai o per grandi colossi dell’informazione, questa volta invece viene premiato chi lavora nelle periferie e non ha la possibilità di accedere ai grandi media. Abbiamo lavorato sulla trasformazione dei territori in strutture di guerra che divora le risorse finanziarie e distrugge l’ambiente, un esempio che mi viene in mente è Sigonella. Inoltre attorno ai processi di militarizzazione del territorio si sviluppano i fenomeni mafiosi”.
Un premiazione che diventa il simbolo di chi lavora nelle piccole realtà e fa fatica a raggiungere un grande pubblico soprattutto con temi bistrattati dal dibattito politico e sociale: “E’ una bella soddisfazione, ma non capisco ancora perché a Messina e in Sicilia pace, disarmo e militarizzazione siano argomenti osteggiati da Università e scuole”.