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Cronaca

Caos procure, aperto e rinviato il processo Palamara: sotto la lente anche le informazioni riservate sui procedimenti pendenti a Messina

Quarantré i testimoni chiamati dalla procura di Perugia con alcuni nomi comuni alla lista della difesa dell'ex pm radiato dalla magistratura

Si è aperto ieri mattina a Perugia ed è stato subito rinviato al 15 marzo prossimo il processo per l'ex consigliere del Csm Luca Palamara.

Insieme all'ex pm, radiato dalla magistratura, è a giudizio per concorso nel reato di corruzione per l'esercizio delle funzioni anche la sua amica Adele Attisani. In apertura dell'udienza nel centro Capitini sono state formalizzate e depositate le richieste di costituzione di parte civile del Consiglio Superiore della Magistratura e dell'Associazione Nazionale Magistrati. Nel procedimento già in fase di udienza preliminare erano stati ammessi come parte civile la presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero di Giustizia, l'associazione Cittadinanzattiva e il magistrato Marco Bisogni. Alla luce delle nuove richieste i difensori degli imputati hanno chiesto termini a difesa per poterle esaminare e successivamente interloquire.

Alla richiesta non si è opposta la Procura guidata da Raffaele Cantone, presente in aula, e il Tribunale ha così disposto il rinvio al prossimo 15 marzo. Nel corso dell'udienza sono state autorizzate le riprese audio-video del procedimento.

Al processo si è arrivati dopo che lo scorso 23 luglio il gup di Perugia Piercarlo Frabotta aveva disposto per l'ex consigliere del Csm il rinvio a giudizio nel filone principale dell'inchiesta perugina per corruzione dopo un'udienza preliminare durata 8 mesi, accogliendo, inoltre, la richiesta di patteggiamento a un anno a sei mesi per l'altro imputato l'imprenditore Fabrizio Centofanti, che a giugno aveva reso dichiarazioni spontanee ai magistrati della procura di Perugia. All'esame dei giudici nelle prossime udienze ci saranno anche le liste testi depositate dalle difese degli imputati e dalla Procura. Cinquantadue i nomi inseriti dalla difesa di Palamara, rappresentata dagli avvocati Benedetto Buratti e Roberto Rampioni: tra questi l'imprenditore Fabrizio Centofanti, l'avvocato Piero Amara, diversi magistrati di piazzale Clodio e molti dei consiglieri, laici e togati, che componevano nella scorsa legislatura il plenum del Csm a Palazzo dei Marescialli.

Quarantré i testimoni chiamati invece dalla procura di Perugia con alcuni nomi comuni alla lista della difesa di Palamara: questo è il caso di Centofanti e Amara. "In concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, agendo Adele Attisani quale istigatrice delle condotte delittuose e beneficiaria, altresì ed in parte, delle utilità ricevute, Luca Palamara, prima quale sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Roma ed esponente di spicco delll'Associazione Nazionale magistrati fino al 24 settembre 2014, successivamente quale componente del Consiglio Superiore della Magistratura e magistrato fuori ruolo - si legge nel capo di imputazione formulato dai pm di Perugia Mario Formisano e Gemma Miliani -ricevevano da Fabrizio Centofanti le utilità per l'esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri".

E in particolare "per la possibilità consentita a Centofanti da Palamara di partecipare a incontri pubblici o riservati cui presenziavano magistrati, consiglieri del Csm e altri personaggi pubblici con ruoli istituzionali e nei quali si pianificavano nomine ed incarichi direttivi riguardanti magistrati, permettendo in tal modo a Centofanti di accrescere il suo ruolo e prestigio di "lobbista"; per la disponibilità dimostrata da Palamara a Centofanti di poter acquisire, anche tramite altri magistrati e appartenenti alle forze dell'ordine, a lui legati da rapporti professionali e/o di amicizia, informazioni anche riservate sui procedimenti in corso ed in particolare, su quelli pendenti presso la Procura della Repubblica di Messina e di Roma che coinvolgevano Centofanti e gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore; per la disponibilità di Palamara di accogliere richieste di Centofanti finalizzate ad influenzare e/o determinare, anche per il tramite di rapporti con altri consiglieri del Consiglio Superiore della Magistratura e/o di altri colleghi, le nomine e gli incarichi da parte del Consiglio medesimo e le decisioni della sezione disciplinare".

Nella contestazione si elencano diversi soggiorni di cui avrebbe usufruito l'ex consigliere del Csm, tra cui quello a Madonna di Campiglio, il viaggio a Madrid con il figlio, la vacanza a Favignana, a Dubai, oltre ai lavori eseguiti a casa della sua amica Adele Attisani.

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