rotate-mobile
Cronaca Camaro

Camaro e Santa Lucia centrali della droga, undici arresti dopo il blitz della polizia: i nomi

Oltre 100 agenti impegnati nella notte nei due quartieri. L'operazione dopo le parole di un pentito che ha svelato i rapporti per l'acquisto di cocaina dalla Calabria. A cinque soggetti contestato il reato di associazione a delinquere

Quindici persone sono state arrestate dopo l'operazione antidroga della polizia nei quartieri di Camaro e Santa Lucia Sopra Contesse. Nella notte più di cento agenti della Squadra Mobile e del S.I.S.C.O. (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo) hanno effettuato il blitz portando alla custodia in carcere di 11 soggetti mentre in 4 sono stati ristretti ai domiciliari. Le indagini, coordinate dalla Direzione Investigativa Antimafia, sono partite dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che ha riferito in merito a consolidati rapporti per l’acquisto di cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti dalla Calabria, in particolar modo cocaina, da lui intrattenuti con soggetti messinesi. Si tratta di:

Giovanni Cacopardo, classe 1972; Antonino Settimo, classe 1986; Paolo Settimo, classe 1983; Salvatore Culici, classe 1979; Filippo Irrera, classe 1980; Alessandro Cucinotta, classe 1967; Govanni Cuda De Cicco, classe 1982; Fabio Ariganello, classe 1995; Antonino Familiari, classe 1976; Giovanni Nucera, classe 1998; Antonino Fichera, classe 2001; Giuseppe Castorino, classe 1991; Graziano Castorino, classe 1974; Rosario Abate, classe 1987; Giovambattista Cuscinà, classe 1979.

Secondo l’ipotesi di accusa, che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio trattandosi ancora di indagini preliminari durante le quali sono stati valutati dal G.I.P i gravi indizi raccolti, 5 delle persone arrestate sono ritenute responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, mentre le restanti 11 di plurime condotte di spaccio. 

Le indagini hanno restituito, in effetti, numerosi elementi indiziari in ordine all’esistenza di un vasto traffico di stupefacenti gestito dall'associazione criminale disarticolata con l’operazione odierna, che poteva contare su ben due diversi canali di “rifornimento” dalla Calabria e su un terzo da Catania. Le intercettazioni telefoniche, ambientali, la visione delle immagini delle telecamere di osservazione, i tantissimi servizi dinamici sul territorio ed i numerosi riscontri all’attività di spaccio hanno portato, difatti, alla emersione di un’articolata associazione criminale, operante principalmente nei due rioni di Santa Lucia sopra Contesse e Camaro, dedita alla gestione di un imponente traffico di droghe di varie tipologie (cocaina, marijuana, skunk) destinate ad essere immesse sul mercato cittadino. 

Tre capi per un volume d'affari di oltre 80mila euro

Di tale sodalizio, secondo le evidenze investigative, sono ritenuti capi-promotori tre cittadini messinesi di età compresa tra i 40 ed i 51 anni e ne fanno parte un quarantaduenne messinese (con il ruolo di stabile distributore dello stupefacente sul mercato e di intermediario per gli acquisti effettuati da fornitori catanesi) ed un uomo di 55 anni, sempre abitante in questo centro, con il ruolo di pusher. 

Secondo le risultanze fin adesso acquisite, il ruolo apicale dei tre capi dell’associazione è emerso dalla loro partecipazione in prima persona alle principali attività del gruppo, quali l’acquisto di ingenti partite di stupefacente e la successiva distribuzione, il mantenimento dei contatti con i fornitori, la determinazione dei prezzi di vendita, la ricerca di nuovi canali di approvvigionamento e la ripartizione degli utili.  Il volume d’affari raggiunto dall’associazione criminale era davvero ragguardevole, basti pensare che in una conversazione ambientale captata dagli investigatori della Polizia di Stato uno degli indagati ha riferito – nel raccogliere gli introiti dell’attività di spaccio – che i proventi erano superiori agli 80.000 euro. 

E, del resto, che il gruppo criminale potesse contare su una ingente disponibilità di denaro era emerso in occasione dell’arresto in flagranza di reato, poco prima di Natale del 2021, di tre degli odierni indagati. In quella occasione, in costanza di indagine, i tre uomini sono stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile mentre, all’interno di un parcheggio di un complesso sito nei pressi del ponte di Camaro, stavano effettuando uno “scambio”: uno dei tre è stato trovato in possesso di un zaino con all’interno quattro panetti di cocaina per un peso complessivo di circa 4,5 kg, mentre i due soggetti calabresi, evidentemente i “venditori”, sono stati sorpresi nell’atto di consegnare al “compratore” la somma di 70.000 euro in contanti. 

I "viaggi" dalla Calabria e la droga nascosta da un insospettabile

Nel corso delle successive perquisizioni delle abitazioni di uno degli arrestati, sono state, inoltre, rinvenute ulteriori cospicue somme di denaro, per un totale di oltre 180.000 Euro, sottoposte a sequestro.  La “linea dei soldi” è stata seguita dai poliziotti anche in occasione delle cessioni di stupefacenti effettuate da un altro degli arrestati, anch’egli calabrese: in una di tale circostanze l’uomo, che ha consegnato a soggetti messinesi – in più “viaggi” – circa quattro chilogrammi di cocaina, è stato sottoposto a controllo dopo essere sbarcato a Villa San Giovanni, venendo trovato in possesso di poco meno di 105.000 euro (anch’essi sequestrati), poco prima ritirati dai compratori peloritani.  Per custodire la droga acquistata, il gruppo si appoggiava ad un insospettabile, un uomo messinese di 42 anni incensurato oggi raggiunto dal provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, che conservava la cocaina da immettere sul mercato. 

I 37mila euro nascosti dentro un panettone

Nonostante l’approvvigionamento di stupefacente fosse effettuato, come detto, principalmente in Calabria ed a Catania, l’associazione criminale – presa dalla stringente necessità di reperire droghe da immettere sul mercato cittadino ed evitare di essere estromessi dalla “concorrenza” – non disdegnava di rivolgersi anche a soggetti messinesi.  Una cessione di un chilogrammo di cocaina, avvenuta poco prima di Natale del 2021, è stata compiutamente ricostruita grazie alle intercettazioni ambientali ed alle telecamere sull’abitazione  di uno degli arrestati, e gli indagati, per scongiurare controlli da parte delle forze dell’ordine, hanno occultato 37.000 euro all’interno della confezione di un panettone. 

Sulla scorta del quadro indiziario così raccolto, salvo diverse valutazioni giudiziarie nei successivi livelli e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Direzione Distrettuale Antimafia, ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere per 11 indagati e quella degli arresti domiciliari per 4 di essi.  Le azioni di rintraccio ed esecuzione delle misure cautelari, sono state curate dalla Squadra Mobile e della Sezione Investigativa del Servizio. 

articolo aggiornato alle 17.22 del 3 marzo 2023 // aggiunti nomi arrestati

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Camaro e Santa Lucia centrali della droga, undici arresti dopo il blitz della polizia: i nomi

MessinaToday è in caricamento