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Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

Emilio Fede arrestato mentre festeggia il compleanno con la moglie: “Sono terrorizzato”

Il giornalista originario di Barcellona Pozzo di Gotto fu condannato nell'ambito del processo Ruby Bis, la procace ragazza che abitò a Messina facendo tremare i salotti con una inchiesta sulla prostituzione minorile poi sgonfiatasi

ll giornalista Emilio Fede, 89 anni, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, è stato “arrestato” lunedì sera a Napoli invia Partenone mentre era a cena con la moglie. Condannato in via definitiva a quattro anni e sette mesi nell'ambito del processo Ruby Bis, ha scontato sette mesi di arresti domiciliari e deve completare la pena con quattro anni di servizi sociali, ma sarebbe partito da Milano in direzione Napoli senza attendere - secondo l'accusa - l'autorizzazione del giudice del tribunale di sorveglianza milanese. Fede si sarebbe messo in viaggio verso Napoli dopo aver informato i carabinieri di Segrate, ma partendo prima di aver ricevuto il via libera. 

Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Roma", Fede è stato scortato in albergo e gli è stato intimato di non lasciare la struttura fino alla decisione del magistrato di sorveglianza che dovrebbe arrivare in mattinata. Il viaggio programmato da Emilio Fede prevedeva un rientro a Milano per giovedì prossimo, dopo i festeggiamenti per il suo 89esimo compleanno. Ora saranno i giudici del tribunale di sorveglianza a valutare se questo suo spostamento sia da ritenere legittimo, oppure sia stata una violazione del regime degli arresti domiciliari.

"Il mio arresto? E' stata una cosa terrorizzante - sono le parole del giornalista - Compivo gli anni e da Milano, con i domiciliari finiti, sono partito per trascorrere due giorni con mia moglie. Siamo andati al ristorante a mangiare una pizza io e lei, e lì sono arrivati i carabinieri, notificandomi gli arresti per il reato di evasione".

"Mi viene contestato di essere partito da Milano quando non c'era ancora la firma sui servizi sociali - è il racconto del giornalista - Sono stato accompagnato in albergo e ora non posso nemmeno affacciarmi alla finestra. Io sono claustrofobico, sono stato operato alle vertebre e non posso camminare da solo, devo essere accompagnato e con il bastone. E' stato un arresto davanti a tutti, sono terrorizzato, che si possa prendere un essere umano, non Emilio Fede, e arrestarlo così".

Il noto giornalista, per anni direttore di Rete4, una delle figure ammiraglie dell'impero televisivo di Silvio Berlusconi, è stato condannato a seguito delle indagini sulle olgettine, le ragazze che frequentavano le feste galanti dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. 

Una storia, quella giudiziaria che coinvolge Fede, che ha tanti punti in contatto con Messina, la provincia dalla quale è partito e nella quale - in un concorso canoro a Sant'Alessio Siculo - è stata scoperta la procace Ruby. Sulll'avvenente ragazza marocchina sono in corso altri processi perchè, secondo la magistratura italiana avrebbe ricevuto notevoli somme all'ex presidente del Consiglio per mentire ai processi, in collaborazione con il suo nuovo marito di origini genovesi.

Ruby, che per qualche tempo ha lavorato in un centro estetico di Messina, frequentato notturnamenti da professionisti messinesi tra i quali un noto avvocato, poi assolto dalle accuse di sfruttamento della prostituzione in un procedimento incardinato al tribunale di Messina. Ruby, ancora minorenne, era scappata dal suo nucleo familiare di Letojanni, dove il papà prestava l'opera di venditore ambulante e si era rifugiata a Messina, dove aveva trovato occupazione nel centro estetico di via Argentieri.

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