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Cronaca

Inizio e fine quarantena, braccio di ferro tra medici e Asp: ma la gente resta "prigioniera" in casa

Il passo indietro dei professionisti sul rilascio della certificazione che mette fine all'isolamento. La palla passa all'Usca che dovrà organizzare il servizio, ma intanto si registrano i disagi

Gente "sequestrata" in casa nonostante il tampone già negativo e il periodo di isolamento completato. E' quanto sta accadendo in questi giorni per il lungo braccio di ferro tra Asp e medici di base e pediatri. Oggetto del contendere la firma dei certificati di inizio e fine quarantena. Già il presidente dell'Ordine dei Medici, Giacomo Caudo, ha motivato le ragioni dei professionisti spiegando che quest'ultimi non possono essere costretti ad accertare procedure di tracciamento che sono soltanto "riferite".

Da qui la presa d'atto del commissario per l'emergenza Covid Alberto Firenze che, con una nota diramata alla Regione lo scorso 11 dicembre, ha stabilito che "le prescrizioni di fine isolamento e fine quarantena verranno rilasciate dalle UU.SS.CC.AA. territorialmente competenti che hanno in carico i pazienti essendo loro i soggetti che hanno contezza immediata dello stato di salute". Nelle more dell’attivazione di tale funzionalità, il personale in indirizzo procederà alla redazione manuale dei relativi certificati e alla conseguente trasmissione.

Inoltre, le prescrizioni di inizio isolamento e quarantena verranno rilasciate dal personale addetto al contact tracing alla fine dell’indagine epidemiologica con conseguente invio delle specifiche prescrizioni al caso, ai coabitanti ed ai contatti stretti e per conoscenza ai M.M.G. ed ai P.L.S. 

Intanto, in questi giorni non si contano le proteste e le segnalazioni di chi non può rivolgersi più al proprio medico né alle Usca, evidentemente ancora impreparate. 

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