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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Su Viviana e Gioele indagini per altri due mesi, Daniele Mondello: "Orribile non poter ancora dar loro sepoltura"

La Procura ha chiesto ulteriore tempo per cercare di capire come sono morti madre e figlio. A breve l'incarico ai due nuovi esperti nominati dalla famiglia. Dai periti arriva la certezza: "Il Dna estratto appartiene a madre e figlio"

Serviranno almeno altri due mesi per chiudere il cerchio sulla morte di Viviana Parisi e Gioele Mondello avvenuta lo scorso agosto nelle campagne di Caronia. I consulenti nominati dalla Procura di Patti hanno infatti chiesto ulteriore tempo per continuare le indagini e giungere a una conclusione che possa essere la più plausibile. Si ripartirà dai resti ancora conservati in obitorio e dall'esame dei reperti fin qui acquisiti. Ma resta la consapevolezza, espressa più volte dallo stesso procuratore Angelo Cavallo, circa la difficoltà a ricostruire con esattezza le dinamiche che hanno portato alla morte madre e figlio dopo l'incidente nella galleria Pizzo Turda della Messina-Palermo il 3 agosto scorso.

L'ultima tesi: "Viviana uccisa perché ha visto morire Gioele"

E dopo quattro mesi c'è finalmente la certezza che il Dna estratto dai due cadaveri appartiene a Viviana e Gioele. Ieri è arrivato il risultato delle analisi effettuate dopo il prelievo di materiale biologico sui due corpi ritrovati a distanza di undici giorni l'uno dall'altro nel bosco di contrada Sorba.

A breve, invece i legali della famiglia, Pietro Venuti e Claudio Mondello, formalizzeranno la nomina di due nuovi periti. I due avvocati hanno dato mandato ad un noto criminologo e ad un medico legale di condurre nuovi accertamenti. La lente d'ingrandimento resta puntata sui segni evidenziati su avambraccio e caviglia di Viviana Parisi e su quel calzino mancante oltre alle frasche che coprivano parzialmente il corpo della donna al momento del ritrovamento. Mondello e Venuti continuano a respingere con forza l'agghiacciante ipotesi che Viviana possa aver ucciso il figlio prima di suicidarsi.

Prime anticipazioni dalla procura: "Madre e figlio non sono stati aggrediti"

Resta in attesa Daniele Mondello che non ha nascosto le proprie emozioni in un post Facebook pubblicato ieri. Anche in questo caso non sono mancate le critiche al lavoro fin qui condotto dagli inquirenti. "La Procura ha deciso di continuare le indagini per altri due mesi da oggi. Questa cosa dovrebbe rincuorarmi che stanno lavorando al caso e stanno cercando di trovare una soluzione e una spiegazione plausibile. A me purtroppo crea molta tristezza, sofferenza e anche rabbia. Da agosto ad ora sono passati quasi quattro mesi. Ne ho viste di ogni tipo: da indagini oggettivamente inconcludenti a congetture e ipotesi anche brutte e fastidiose su cosa possa essere successo davvero. Ancora penso a quell’appello che feci e ai risultati ottenuti in una mattinata da parte di volontari".

L'uomo esprime poi la rabbia dovuta al fatto di non poter ancora organizzare i funerali. "È proprio orribile non riuscire a poter dare agli amori della mia vita una degna sepoltura. Poterli celebrare come meritano, ma soprattutto non poter neanche poggiare un fiore o poter contemplare in un luogo in cui loro, finalmente, stanno riposando in pace. Spero solo che questi 60 giorni portino finalmente a una qualche conclusione plausibile che possa spiegare ciò che è realmente accaduto, in caso contrario continuerò a lottare e mai mi fermerò. Ormai ho perso l’unica cosa di cui davvero m’importava quindi posso dire tranquillamente che non ho più nulla da perdere e farò di tutto per rendere giustizia alla mia famiglia".

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