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Cronaca Centro / Via I Settembre

La fase 2 della Come d'Incanto: "Ripartiamo pensando ai nonnini che non ci sono più"

Riapre la Casa di Riposo simbolo dell'emergenza coronavirus in città. Oggi i primi tre ospiti tornano in via Primo Settembre. Ambienti divisi e personale a lavoro con le protezioni del caso. Martinez: "Adesso siamo al sicuro"

C'è un silenzio irreale tra le camere e i corridoi della "Come d'Incanto", la casa di riposo divenuta il simbolo dell'emergenza coronavirus in città.

Questa mattina, dopo l'ok dell'Asp arrivato 24 ore fa, i primi tre ospiti hanno varcato il portone di via primo settembre a 40 giorni di distanza dalla nascita del focolaio che in poco tempo ha trasformato la struttura in un inferno.

Si riparte. Con il pensiero fisso su quei 29 nonnini che non ci sono più, portati via dal virus senza alcuna pietà.

Nel volto della titolare Donatella Martinez c'è un misto di tristezza e voglia di ricominciare, ma con la consapevolezza che nulla sarà più come prima. "E' arrivato il momento di voltare pagina - racconta a MessinaToday - ma lo facciamo ricordando chi ci ha lasciati. Quanto accaduto ci segnerà a vita, ci impegnamo al massimo per il benessere dei nostri ospiti e vederli morire così senza poter far nulla è una cosa tragica. E' andata via quasi metà della nostra famiglia".

La "Come d'Incanto" adesso è tornata ad essere sicura. Ogni spazio è stato sanificato e ripulito già nelle settimane precedenti. Tutto doveva ripartire lo scorso 20 aprile, ma la querelle sulla rimozione dei rifiuti speciali ha fatto slittare i tempi.

Nelle prossime ore torneranno a popolare i locali della casa di riposo altri 15 anziani, tra negativi e guariti dall'infezione. Dopo lo sgombero della struttura, hanno passato queste settimane in altre Rsa e negli ospedali di Messina e provincia, in attesa di poter tornare nuovamente nel posto che per loro è più simile a una casa.

VIDEO I Ecco le condizioni della casa di riposo dopo lo sgombero

La gestione degli ospiti passa adesso da regole ferree. Il personale opererà indossando tutti i dispositivi di protezione previsti per il biocontenimento. Chi è stato infettato dal Covid-19 assisterà gli ospiti a loro volta reduci dal contagio. Coloro i quali invece non si sono ammalati si dedicheranno agli altri.

"Abbiamo diviso in due la struttura proprio per evitare contatti tra i soggetti guariti con chi invece è scampato all'infezione. Ogni anziano avrà a disposizione una stanza singola. Non ci sarà promiscuità negli spazi comuni. E' un sacrificio che dobbiamo fare in attesa che tutto torni alla normalità. Ieri è  iniziata la fase 2 che vede l'Italia dover convivere con il virus, noi invece lo conosciamo bene e abbiamo pagato un prezzo molto alto. Ma adesso siamo al sicuro ".

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