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Cronaca

Coronavirus, gogna mediatica con nomi falsi per la presunta comitiva sulla neve: “Il dottore Buda non è mai partito”

La nota dell'avvocato Ciraolo per conto del medico inserito fra i partecipanti alla settimana bianca. “Odio sociale senza pari che rischia di danneggiare irrimediabilmente la serenità della famiglia, la sua professionalità e il suo lavoro”

Ricevono messaggi minatori che stanno mettendo a rischio anche la loro stabilità emotiva. Oltre a leggere una valanga di insulti fra chi ritiene abbiamo messo a rischio l'incolumità pubblica. Non c'è tregua per la comitiva “vera” rientrata dalla settimana bianca ma neanche per quella presunta, quella composta da nomi di professionisti che non sono mai partiti e che si sono ritrovati in un elenco diffuso sulle chat che dovrebbe far riflettere tutti.

Già da ieri tanti hanno smentito la notizia della loro presenza alla settimana bianca, dalle loro pagine Facebook, ma i nomi hanno continuato a circolare, tanto che alcuni hanno deciso di denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria. Tra loro gli avvocati Nino Cacia, Carlo Carrozza, Santi Delia. 

 Oggi arriva anche la smentita dell'avvocato Vincenzo Ciraolo per conto e nell’interesse del dottore Carmelo Buda, che non è mai partito per nessuna settimana bianca ma anche il suo nome è finito nelle liste di chi ha voluto dare la caccia all'untore spulciando da profili facebook o affidandosi a passaparola improvvisati.

Ecco cosa scrive l'avvocato Ciraolo per conto del dottore Buda:

“La presente per conto e nell’interesse del dott. Carmelo Buda, il quale mi ha conferito espresso mandato di ribadire, in merito alla vicenda dei messinesi tornati dalla vacanza a Madonna di Campiglio, che né lui né i suoi familiari hanno fatto parte della comitiva rientrata a Messina giorno 7 marzo e che, nel periodo della dichiarata emergenza non hanno effettuato spostamenti da Messina – ciò anche per rassicurare parenti, amici e pazienti.

Da medico ha svolto la sua attività professionale, osservando tutte le misure necessarie per la tutela sua e dei suoi assistiti. Da cittadino, insieme ai familiari, ha osservato scrupolosamente le restrizioni imposte dai DPCM e dalle ordinanze sindacali susseguitesi nell’arco di queste settimane. Nonostante ciò il suo nome figura tra quelli che avrebbero partecipato alla settimana bianca sia su facebook che sugli screenshot inoltrati con innumerevoli messaggi wattsapp, sottoponendolo alla gogna mediatica e ad un odio sociale senza pari che rischia di danneggiare irrimediabilmente la serenità della famiglia, la sua professionalità e il suo lavoro. Mi corre l’obbligo di significare che, d’intesa con il dott. Carmelo Buda, saranno avviate tutte le azioni giudiziarie volte a tutelarne l’onorabilità e l’immagine, nei confronti di chi ha reso pubblico il suo nominativo e di chi ne ha consentito la pubblicazione, anche per procurato allarme sociale”.

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